Politica e immagini del mondo in Max Weber

L’interesse di un rinnovato confronto con Weber è legato alla irriducibilità della sua riflessione sulla modernità e sulla politica ad uno scenario integralmente novecentesco. La ragione ultima di questa irriducibilità risiede, a sua volta, nella tensione irrisolta che attraversa tutta l’analisi weberiana dei fenomeni politici e, più in generale, il suo sguardo sulla politica: quella fra volontarismo e realismo, fra prese di posizione normative e analisi disincantata delle trasformazioni che investono la società e le soggettività. La tensione fra valutazioni soggettive e analisi oggettiva scaturisce dalla consapevolezza che i mutamenti della società e delle soggettività stanno cancellando le condizioni di possibilità di quella stessa idea di politica che Weber propone e difende. Se è in Politica come professione che questa tensione risulta più evidente, è, tuttavia, nella Sociologia della religione che vanno cercate le categorie e le analisi con cui Weber costruisce la sua Zeitdiagnose della tarda modernità come epoca di una possibile crisi del senso e della rilevanza della politica.