Lo studio ha preso in esame due vitigni ad uva nera e bianca di limitata estensione colturale, ma tradizionalmente utilizzati in Toscana, il Mammolo e il Vermentino bianco. Nella scelta dei criteri da applicare per la selezione clonale sono state tenute presenti le esigenze generali della moderna viticoltura, sul piano sia agronomico, sia biologico, sia specifico dei due vitigni, in ordine soprattutto alle loro particolari caratteristiche varietali e alle peculiarità dei più importanti tipi di vino per i quali vengono utilizzati. Per ambedue i vitigni, sono stati inizialmente individuati numerosi presunti cloni (39 e 35 rispettivamente) di cui, in seguito a indagini sanitarie, solo una parte (20 e 10) è stata sottoposta alle indagini ampelografiche, bio-agronomiche e tecnologiche. L’opportunità di operare su un relativamente alto numero di individui ha reso possibile l’individuazione di presunti cloni con caratteristiche morfologiche e biologiche diverse fra loro, in taluni casi interessanti, su cui saranno eseguiti ulteriori approfondimenti per la successiva omologazione.
Bravio, Bruscello e Grifo: primi cloni di Prugnolo gentile per la viticoltura di Montepulciano / Bandinelli R., Boselli M., Masi E.,Materazzi A., Triolo E.. - STAMPA. - (2004), pp. 77-90.
Bravio, Bruscello e Grifo: primi cloni di Prugnolo gentile per la viticoltura di Montepulciano
Bandinelli R.;Boselli M.;Masi E.;Materazzi A.;Triolo E.
2004
Abstract
Lo studio ha preso in esame due vitigni ad uva nera e bianca di limitata estensione colturale, ma tradizionalmente utilizzati in Toscana, il Mammolo e il Vermentino bianco. Nella scelta dei criteri da applicare per la selezione clonale sono state tenute presenti le esigenze generali della moderna viticoltura, sul piano sia agronomico, sia biologico, sia specifico dei due vitigni, in ordine soprattutto alle loro particolari caratteristiche varietali e alle peculiarità dei più importanti tipi di vino per i quali vengono utilizzati. Per ambedue i vitigni, sono stati inizialmente individuati numerosi presunti cloni (39 e 35 rispettivamente) di cui, in seguito a indagini sanitarie, solo una parte (20 e 10) è stata sottoposta alle indagini ampelografiche, bio-agronomiche e tecnologiche. L’opportunità di operare su un relativamente alto numero di individui ha reso possibile l’individuazione di presunti cloni con caratteristiche morfologiche e biologiche diverse fra loro, in taluni casi interessanti, su cui saranno eseguiti ulteriori approfondimenti per la successiva omologazione.File | Dimensione | Formato | |
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