Il saggio inquadra la dinamica contemporanea di crisi economica struttuale e mette in luce le diverse transizioni storiche che ha attraversato il contesto territoriale del Montalbano. Il Montalbano ha nel periodo contemporaneo intrapreso una strada interessante di riappropriazione della propria appartenenza alla montagna. Si è attivata una dinamica che metaforicamente volta le spalle alla pianura, abbandona quello che un tempo era pensato come ‘lo sviluppo’, dove si poteva avverare il sogno del miglioramento sociale. Il mito della modernizzazione si legava in questi territori anche al distretto del tessile pratese o al distretto del cuoio di Santa Croce. L’entrare nella fase del dopo-sviluppo ha significato comprendere quanto quel modello insediativo, sebbene dal punto di vista sociale mettesse in valore le capacità imprenditoriali locali legate alla memoria e ai saperi, abbia distrutto i territori, i paesaggi, abbia avvelenato le falde e i corsi d’acqua. La pianura che fino a pochi anni orsono era lo sviluppo, la gioia di vivere, l’innovazione, la cultura operaia, oggi a molti fa paura. Dopo aver enucleato diverse possibilità di definire una tipologia di Biodistretto il saggio propende verso quella che vede il biodistretto come uno strumento di governance di livello intermedio particolarmente utile e necessario soprattutto in una fase in cui le Province, diventate enti di secondo livello, non hanno più competenze nella gestione del territorio. Il biodistretto potrebbe diventare uno degli strumenti pattizi (come i Contratti di fiume, gli Ecomusei, gli Osservatori locali per il paesaggio, ecc.) che si inseriscono fra il livello regionale e quello comunale per costruire e governare la progettualità locale integrata, coordinando anche le varie fonti di finanziamento attivabili per ciascun progetto in ottica intersettoriale, dai fondi strutturali del PSR ai fondi ministeriali, regionali o comunali (es. mense pubbliche, gestione sentieristica).

Un progetto integrato di territorio per il Biodistretto del Montalbano / Daniela Poli. - STAMPA. - (2018), pp. 19-52.

Un progetto integrato di territorio per il Biodistretto del Montalbano

Daniela Poli
2018

Abstract

Il saggio inquadra la dinamica contemporanea di crisi economica struttuale e mette in luce le diverse transizioni storiche che ha attraversato il contesto territoriale del Montalbano. Il Montalbano ha nel periodo contemporaneo intrapreso una strada interessante di riappropriazione della propria appartenenza alla montagna. Si è attivata una dinamica che metaforicamente volta le spalle alla pianura, abbandona quello che un tempo era pensato come ‘lo sviluppo’, dove si poteva avverare il sogno del miglioramento sociale. Il mito della modernizzazione si legava in questi territori anche al distretto del tessile pratese o al distretto del cuoio di Santa Croce. L’entrare nella fase del dopo-sviluppo ha significato comprendere quanto quel modello insediativo, sebbene dal punto di vista sociale mettesse in valore le capacità imprenditoriali locali legate alla memoria e ai saperi, abbia distrutto i territori, i paesaggi, abbia avvelenato le falde e i corsi d’acqua. La pianura che fino a pochi anni orsono era lo sviluppo, la gioia di vivere, l’innovazione, la cultura operaia, oggi a molti fa paura. Dopo aver enucleato diverse possibilità di definire una tipologia di Biodistretto il saggio propende verso quella che vede il biodistretto come uno strumento di governance di livello intermedio particolarmente utile e necessario soprattutto in una fase in cui le Province, diventate enti di secondo livello, non hanno più competenze nella gestione del territorio. Il biodistretto potrebbe diventare uno degli strumenti pattizi (come i Contratti di fiume, gli Ecomusei, gli Osservatori locali per il paesaggio, ecc.) che si inseriscono fra il livello regionale e quello comunale per costruire e governare la progettualità locale integrata, coordinando anche le varie fonti di finanziamento attivabili per ciascun progetto in ottica intersettoriale, dai fondi strutturali del PSR ai fondi ministeriali, regionali o comunali (es. mense pubbliche, gestione sentieristica).
2018
978-88-940261-4-6
Territori rurali in transizione . Stretegie e opportunità per il Biodistretto del Montalbano
19
52
Daniela Poli
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