Il patrimonio culturale costituito dai giardini storici toscani e vasto e da sempre indagato, secondo diversi filoni tematici e attraverso repertori geografici e cronologici . Ma le stratigrafie temporali di uno dei paesaggi storici piu celebrati e conosciuti sono in gran parte scomparse, anche le se la loro influenza figurativa e culturale ha condizionato in maniera importante la costruzione della storia dell’arte dei giardini. Molti giardini toscani, di cui restano oggi solo tracce illeggibili, hanno costituito modelli di riferimento fondamentali per l’evoluzione della concezione del giardino italiano ed europeo. A questi si riferisce il primo paragrafo, che tenta un viaggio alla ricerca dei giardini perduti, mentre la seconda parte dell’articolo si occupa di giardini e paesaggi letterari che, concepiti all’interno dell’ambiente toscano, hanno contribuito alla formazione della cultura e dei modelli sul tema. L’ultimo paragrafo infine, analizza il giardino che non c’è, ovvero la semplificazione novecentesca delle categorie del giardino formale che innesca, in particolare attraverso la mostra fiorentina del 1931, un equivoco culturale importante che condiziona ancora oggi la letteratura storiografica di settore.
Giardini scomparsi. Note per un itinerario toscano / Tessa Matteini. - STAMPA. - (2007), pp. 415-426.
Giardini scomparsi. Note per un itinerario toscano
Tessa Matteini
2007
Abstract
Il patrimonio culturale costituito dai giardini storici toscani e vasto e da sempre indagato, secondo diversi filoni tematici e attraverso repertori geografici e cronologici . Ma le stratigrafie temporali di uno dei paesaggi storici piu celebrati e conosciuti sono in gran parte scomparse, anche le se la loro influenza figurativa e culturale ha condizionato in maniera importante la costruzione della storia dell’arte dei giardini. Molti giardini toscani, di cui restano oggi solo tracce illeggibili, hanno costituito modelli di riferimento fondamentali per l’evoluzione della concezione del giardino italiano ed europeo. A questi si riferisce il primo paragrafo, che tenta un viaggio alla ricerca dei giardini perduti, mentre la seconda parte dell’articolo si occupa di giardini e paesaggi letterari che, concepiti all’interno dell’ambiente toscano, hanno contribuito alla formazione della cultura e dei modelli sul tema. L’ultimo paragrafo infine, analizza il giardino che non c’è, ovvero la semplificazione novecentesca delle categorie del giardino formale che innesca, in particolare attraverso la mostra fiorentina del 1931, un equivoco culturale importante che condiziona ancora oggi la letteratura storiografica di settore.| File | Dimensione | Formato | |
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