La tesi, dal titolo Storia e cultura materiale della scuola elementare italiana fra Otto e Novecento, strutturata in quattro capitoli, affronta l’evoluzione delle dotazioni scolastiche in senso diacronico, con l’obiettivo di portare alla luce, oltre la strumentazione adottata nelle aule scolastiche fra Otto e Novecento, la filosofia sottostante all’utilizzo delle “cose” di scuola. Tale filosofia nel corso della tesi è stata definita cosmologia scolastica in riferimento agli studi condotti sulla cosmologia domestica in campo antropologico. Il primo capitolo, infatti, passa in rassegna gli studi sulla cultura materiale scolastica e non, giungendo alla conclusione che gli oggetti, adeguatamente indagati, sono rivelatori importanti per rileggere la storia dell’educazione in chiave materialistica. La cosmologia scolastica divine, quindi, non solo il principio ispiratore dello scritto, ma lo stesso metodo interpretativo delle fonti raccolte. Il modello interpretativo scelto, per essere adeguamento supportato, ha necessariamente bisogno, oltre che dell’oggetto di cui si tratta, di un corpo variegato di fonti. La questione metodologica è affrontata nel secondo capitolo, nel quale viene enunciato l’utilizzo di fonti scritte, con particolare riferimento ai cataloghi del materiale scolastico, a fonti normative e riviste pedagogiche appartenenti ai differenti periodi, fonti iconografiche e, infine, fonti orali a supporto dell’ultimo trentennio preso in analisi. Il terzo e quarto capitolo costituiscono il confronto con i dati emersi dall’analisi delle differenti fonti a partire dalla nascita del Regno d’Italia sino agli anni Ottanta/Novanta del precedente secolo. La periodizzazione che emerge dallo scritto può essere brevemente sintetizzata come segue: A) Da stanze a aule: il difficile esordio dei materiali scolastici, in cui si delinea la nascita delle dotazioni scolastiche in un clima di povertà materiale e culturale che impedisce la concezione dell’aula scolastica così come la si intenderebbe oggi; B) Caratteristiche e effetti delle prime produzioni industriali, in cui l’aumento della scolarizzazione è direttamente connesso con la nascita del mercato scolastico: C) Igiene e formazione: gli oggetti per la salute, ovvero il rapporto tra la questione igienica e la nascita della scolarizzazione di massa; D) Educazione e propaganda: gli oggetti al centro del dispositivo, quindi l’influenza del regime fascista sulla struttura e l’organizzazione dell’aula scolastica; F) Sussidi e arredi tra educazione e scarto, in cui si prende in analisi il processo di epurazione sotto il profilo della materialità scolastica e, infine, l’ultimo periodo preso in analisi G) Standardizzaizone e esigenze formative: la didattica degli oggetti, la voce degli intervistati prende forma in un discorso organico e finalizzato a sottolineare la trasformazione delle dotazioni scolastiche nell’ottica della funzionalità di tale strumentazione, da un lato, e nella maggiore consapevolezza del corpo docente, dall’altro.

Storia e cultura materiale della scuola elementare tra Otto e Novecento / Giacomo Spampani. - (2018).

Storia e cultura materiale della scuola elementare tra Otto e Novecento

SPAMPANI, GIACOMO
Investigation
2018

Abstract

La tesi, dal titolo Storia e cultura materiale della scuola elementare italiana fra Otto e Novecento, strutturata in quattro capitoli, affronta l’evoluzione delle dotazioni scolastiche in senso diacronico, con l’obiettivo di portare alla luce, oltre la strumentazione adottata nelle aule scolastiche fra Otto e Novecento, la filosofia sottostante all’utilizzo delle “cose” di scuola. Tale filosofia nel corso della tesi è stata definita cosmologia scolastica in riferimento agli studi condotti sulla cosmologia domestica in campo antropologico. Il primo capitolo, infatti, passa in rassegna gli studi sulla cultura materiale scolastica e non, giungendo alla conclusione che gli oggetti, adeguatamente indagati, sono rivelatori importanti per rileggere la storia dell’educazione in chiave materialistica. La cosmologia scolastica divine, quindi, non solo il principio ispiratore dello scritto, ma lo stesso metodo interpretativo delle fonti raccolte. Il modello interpretativo scelto, per essere adeguamento supportato, ha necessariamente bisogno, oltre che dell’oggetto di cui si tratta, di un corpo variegato di fonti. La questione metodologica è affrontata nel secondo capitolo, nel quale viene enunciato l’utilizzo di fonti scritte, con particolare riferimento ai cataloghi del materiale scolastico, a fonti normative e riviste pedagogiche appartenenti ai differenti periodi, fonti iconografiche e, infine, fonti orali a supporto dell’ultimo trentennio preso in analisi. Il terzo e quarto capitolo costituiscono il confronto con i dati emersi dall’analisi delle differenti fonti a partire dalla nascita del Regno d’Italia sino agli anni Ottanta/Novanta del precedente secolo. La periodizzazione che emerge dallo scritto può essere brevemente sintetizzata come segue: A) Da stanze a aule: il difficile esordio dei materiali scolastici, in cui si delinea la nascita delle dotazioni scolastiche in un clima di povertà materiale e culturale che impedisce la concezione dell’aula scolastica così come la si intenderebbe oggi; B) Caratteristiche e effetti delle prime produzioni industriali, in cui l’aumento della scolarizzazione è direttamente connesso con la nascita del mercato scolastico: C) Igiene e formazione: gli oggetti per la salute, ovvero il rapporto tra la questione igienica e la nascita della scolarizzazione di massa; D) Educazione e propaganda: gli oggetti al centro del dispositivo, quindi l’influenza del regime fascista sulla struttura e l’organizzazione dell’aula scolastica; F) Sussidi e arredi tra educazione e scarto, in cui si prende in analisi il processo di epurazione sotto il profilo della materialità scolastica e, infine, l’ultimo periodo preso in analisi G) Standardizzaizone e esigenze formative: la didattica degli oggetti, la voce degli intervistati prende forma in un discorso organico e finalizzato a sottolineare la trasformazione delle dotazioni scolastiche nell’ottica della funzionalità di tale strumentazione, da un lato, e nella maggiore consapevolezza del corpo docente, dall’altro.
2018
Gianfranco Bandini
ITALIA
Giacomo Spampani
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