Punto di partenza, linguaggio ottico archetipico sul quale riflettere, in cui si intrecciano numeri, parole e figure che sembrano arrivare da mondi lontani: questo sono i Tarocchi, sulla cui origine poco si sa (e tanto è stato detto e scritto), carte dipinte in grado di indirizzare perfino, nei soggetti più suggestionabili, atteggiamenti e sentimenti, condizionando comportamenti e stili di vita. Allo stesso tempo, proprio in virtù di questa natura enigmatica e sfuggente, sono una risorsa preziosa per l’arte contemporanea, che «si trova in un campo di tensione tra l’assoluta soggettività dell’artista – che sceglie forma, motivi e temi della sua opera esclusivamente attingendo alla sua propria fantasia, alla sua propria esperienza di vita – e la forza di una tradizione ancora viva, ancora operante, che cerca il suo sbocco, il suo spazio di manifestazione». A maggior ragione il concetto vale per un artista come Mimmo Paladino, affascinante Don Chisciotte-sciamano, creatore di immagini archetipiche, aperte alla sensibilità interpretativa del riguardante. A guardarli oggi, si direbbe che i Tarocchi siano sempre stati nel destino di Paladino. Basta sfogliare la rivista d’avanguardia «Documento Sud» (1959-1961) per rendersene conto.
La mano e la maschera: i Tarocchi secondo Mimmo Paladino / Bacci G.. - STAMPA. - (2018), pp. 57-84.
La mano e la maschera: i Tarocchi secondo Mimmo Paladino
Bacci G.
2018
Abstract
Punto di partenza, linguaggio ottico archetipico sul quale riflettere, in cui si intrecciano numeri, parole e figure che sembrano arrivare da mondi lontani: questo sono i Tarocchi, sulla cui origine poco si sa (e tanto è stato detto e scritto), carte dipinte in grado di indirizzare perfino, nei soggetti più suggestionabili, atteggiamenti e sentimenti, condizionando comportamenti e stili di vita. Allo stesso tempo, proprio in virtù di questa natura enigmatica e sfuggente, sono una risorsa preziosa per l’arte contemporanea, che «si trova in un campo di tensione tra l’assoluta soggettività dell’artista – che sceglie forma, motivi e temi della sua opera esclusivamente attingendo alla sua propria fantasia, alla sua propria esperienza di vita – e la forza di una tradizione ancora viva, ancora operante, che cerca il suo sbocco, il suo spazio di manifestazione». A maggior ragione il concetto vale per un artista come Mimmo Paladino, affascinante Don Chisciotte-sciamano, creatore di immagini archetipiche, aperte alla sensibilità interpretativa del riguardante. A guardarli oggi, si direbbe che i Tarocchi siano sempre stati nel destino di Paladino. Basta sfogliare la rivista d’avanguardia «Documento Sud» (1959-1961) per rendersene conto.File | Dimensione | Formato | |
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