Questo saggio vuole riattivare un’attenzione riflessiva e strategica sul gioco e sul giocare partendo dalla forza formativa e significativa che tale attività sottende, con l’obiettivo finale di presentare il ‘gioco serio’ come strumento di lavoro pratico e di apprendimento in grado di coinvolgere attivamente ed emotivamente il giocatore, stimolandone le capacità percettive, estetiche e cognitive nell’apprendimento e nella pratica stessa del design: in pratica, il gioco può essere parte del processo di apprendimento del design perché il soggetto da apprendere è, almeno per certi aspetti, essenzialmente giocoso.Per questo, nella definizione di alcuni punti cardine del lavoro creativo e progettuale del game designer, anche in riferimento alla tutela delle competenze di questa figura professionale, oggi spesso abusata, diviene centrale evidenziare la creatività (indotta nel processo creativo del designer, dedotta durante il gioco dal giocatore) come filo conduttore della user experience cui anche i (video)giochi tendono oggi sempre più a riferirsi e, in generale, come riferimento di quella ‘esperienza estetica immersiva’ – nelle opere d’arte come negli oggetti d’uso (materiali, immateriali, virtuali che siano) – che è sempre risieduta nella capacità che le cose hanno di informarci, di educarci tramite le emozioni.
(Video)giocare con il Design. Un’esperienza estetica significativa nel gioco di simulazione applicata / Luisa Chimenz, Raffaella Fagnoni, Maria Benedetta Spadolini, Isabella Patti. - STAMPA. - (2018), pp. 241-250.
(Video)giocare con il Design. Un’esperienza estetica significativa nel gioco di simulazione applicata.
Isabella Patti
2018
Abstract
Questo saggio vuole riattivare un’attenzione riflessiva e strategica sul gioco e sul giocare partendo dalla forza formativa e significativa che tale attività sottende, con l’obiettivo finale di presentare il ‘gioco serio’ come strumento di lavoro pratico e di apprendimento in grado di coinvolgere attivamente ed emotivamente il giocatore, stimolandone le capacità percettive, estetiche e cognitive nell’apprendimento e nella pratica stessa del design: in pratica, il gioco può essere parte del processo di apprendimento del design perché il soggetto da apprendere è, almeno per certi aspetti, essenzialmente giocoso.Per questo, nella definizione di alcuni punti cardine del lavoro creativo e progettuale del game designer, anche in riferimento alla tutela delle competenze di questa figura professionale, oggi spesso abusata, diviene centrale evidenziare la creatività (indotta nel processo creativo del designer, dedotta durante il gioco dal giocatore) come filo conduttore della user experience cui anche i (video)giochi tendono oggi sempre più a riferirsi e, in generale, come riferimento di quella ‘esperienza estetica immersiva’ – nelle opere d’arte come negli oggetti d’uso (materiali, immateriali, virtuali che siano) – che è sempre risieduta nella capacità che le cose hanno di informarci, di educarci tramite le emozioni.File | Dimensione | Formato | |
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