Nel luglio 2016 con la legge 163/2016 è stata approvata la riforma alla legge di bilancio che introduce la misurazione del Benessere equo e solidale (Bes) all’interno del Documento di Economia e Finanza (Def) per indirizzare le politiche verso uno sviluppo sostenibile del territorio nazionale1. Le disposizioni normative stabiliscono un impegno ribadito nell’ultimo rapporto Bes: «La sfida è quella di supportare il governo nell’individuare le priorità e i problemi principali del Paese e, in prospettiva, nel valutare ex-ante gli effetti degli interventi di politica economica sul benessere» (Istat, 2017:2). La prospettiva delineata dalla norma pone l’attenzione sulle modalità attraverso cui poter collegare gli obiettivi delle politiche e i programmi di spesa con gli indicatori di benessere per valutare l’efficacia in corso delle stesse politiche sia a livello nazionale sia a livello locale. Tale questione si proietta a scala locale d’area vasta con la possibilità di relazionare strutturalmente il Bes con la pianificazione strategica, che è resa obbligatoria per le città metropolitane dalla cosiddetta riforma Delrio (legge 56/2014). Le potenzialità nell’introdurre il Bes all’interno del processo di elaborazione della strumentazione strategica appaiono ancora da comprendere sia in termini metodologici sia in termini di risultati indotti e aprono un campo d’indagine tuttora pressoché inesplorato. La questione posta è la seguente: quali sono le implicazioni e il grado di incidenza che il set di indicatori del Bes può determinare all’interno della strumentazione strategica? L’ipotesi avanzata è che l’introduzione del Bes influenzi in modo rilevante la strumentazione strategica rispetto a tre dimensioni: l’apparto analitico, l’apparato rappresentativo di lettura e restituzione cartografica; l’apparato progettuale. In riferimento alla tematica sinteticamente illustrata è di interesse riportare, quantomeno per gli spunti di originalità e sperimentazioni offerti, la costruzione del Piano Strategico della Città Metropolitana di Firenze, che presenta un tentativo d’ibridazione tra la pianificazione strategica di area vasta e gli indicatori del Bes.
L’uso del Bes nella pianificazione strategica. Prove di sperimentazione nel Piano Strategico Metropolitano di Firenze / R. Fucile, L. Di Figlia, V. Lingua, G. De Luca. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 459-467.
L’uso del Bes nella pianificazione strategica. Prove di sperimentazione nel Piano Strategico Metropolitano di Firenze
R. Fucile
Investigation
;L. Di FigliaFormal Analysis
;V. LinguaConceptualization
;G. De LucaMethodology
2017
Abstract
Nel luglio 2016 con la legge 163/2016 è stata approvata la riforma alla legge di bilancio che introduce la misurazione del Benessere equo e solidale (Bes) all’interno del Documento di Economia e Finanza (Def) per indirizzare le politiche verso uno sviluppo sostenibile del territorio nazionale1. Le disposizioni normative stabiliscono un impegno ribadito nell’ultimo rapporto Bes: «La sfida è quella di supportare il governo nell’individuare le priorità e i problemi principali del Paese e, in prospettiva, nel valutare ex-ante gli effetti degli interventi di politica economica sul benessere» (Istat, 2017:2). La prospettiva delineata dalla norma pone l’attenzione sulle modalità attraverso cui poter collegare gli obiettivi delle politiche e i programmi di spesa con gli indicatori di benessere per valutare l’efficacia in corso delle stesse politiche sia a livello nazionale sia a livello locale. Tale questione si proietta a scala locale d’area vasta con la possibilità di relazionare strutturalmente il Bes con la pianificazione strategica, che è resa obbligatoria per le città metropolitane dalla cosiddetta riforma Delrio (legge 56/2014). Le potenzialità nell’introdurre il Bes all’interno del processo di elaborazione della strumentazione strategica appaiono ancora da comprendere sia in termini metodologici sia in termini di risultati indotti e aprono un campo d’indagine tuttora pressoché inesplorato. La questione posta è la seguente: quali sono le implicazioni e il grado di incidenza che il set di indicatori del Bes può determinare all’interno della strumentazione strategica? L’ipotesi avanzata è che l’introduzione del Bes influenzi in modo rilevante la strumentazione strategica rispetto a tre dimensioni: l’apparto analitico, l’apparato rappresentativo di lettura e restituzione cartografica; l’apparato progettuale. In riferimento alla tematica sinteticamente illustrata è di interesse riportare, quantomeno per gli spunti di originalità e sperimentazioni offerti, la costruzione del Piano Strategico della Città Metropolitana di Firenze, che presenta un tentativo d’ibridazione tra la pianificazione strategica di area vasta e gli indicatori del Bes.File | Dimensione | Formato | |
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