La XXI Conferenza Nazionale della Società Italiana degli Urbanisti, che si è svolta a Firenze dal 6 all’8 giugno del 2018, è stata soprattutto una conferenza piena di domande, di interrogativi, di messa in discussione delle stesse parole – del gergo, del linguaggio, dei dispositivi concettuali – che siamo abituati ad utilizzare nel nostro lavoro. Quali conseguenze la transizione in corso sta esercitando sulla forma e sul metabolismo dei territori e degli insediamenti urbani? Esistono ancora le città, secondo le modalità in cui siamo stati abituati tradizionalmente a definirle? Quale forma e quale metabolismo assumono i processi di urbanizzazione a scala regionale e planetaria? In che modo i cambiamenti climatici – e la ribellione della terra – agiscono sull’immenso lavoro di costruzione dei luoghi dell’abitare che l’umanità ha portato avanti in un mondo che riteneva di sua proprietà? Come continuare a garantire alle popolazioni il diritto alla città, al movimento, alla coesione sociale, alla giustizia spaziale? Come estendere questi diritti a tutti gli esseri viventi, anche oltre il perimetro delle esistenze umane? Come operare una ricostruzione decente dei luoghi di vita, in un processo di transizione che sta trasformando in profondità i sistemi insediativi? Quali progetti, quali strumenti di pianificazione e quali politiche di governo è possibile disegnare per le città e i territori in trasformazione? Come è cambiato, come può e deve cambiare ulteriormente il nostro lavoro di progettisti, di pianificatori e di studiosi dell’urbano, in un mondo così turbolento e agitato?
Confini, movimenti e luoghi: politiche e progetti per le città e i territori in transizione / C. Perrone; G. Paba. - STAMPA. - (2019), pp. 3-8.
Confini, movimenti e luoghi: politiche e progetti per le città e i territori in transizione
C. Perrone;G. Paba
2019
Abstract
La XXI Conferenza Nazionale della Società Italiana degli Urbanisti, che si è svolta a Firenze dal 6 all’8 giugno del 2018, è stata soprattutto una conferenza piena di domande, di interrogativi, di messa in discussione delle stesse parole – del gergo, del linguaggio, dei dispositivi concettuali – che siamo abituati ad utilizzare nel nostro lavoro. Quali conseguenze la transizione in corso sta esercitando sulla forma e sul metabolismo dei territori e degli insediamenti urbani? Esistono ancora le città, secondo le modalità in cui siamo stati abituati tradizionalmente a definirle? Quale forma e quale metabolismo assumono i processi di urbanizzazione a scala regionale e planetaria? In che modo i cambiamenti climatici – e la ribellione della terra – agiscono sull’immenso lavoro di costruzione dei luoghi dell’abitare che l’umanità ha portato avanti in un mondo che riteneva di sua proprietà? Come continuare a garantire alle popolazioni il diritto alla città, al movimento, alla coesione sociale, alla giustizia spaziale? Come estendere questi diritti a tutti gli esseri viventi, anche oltre il perimetro delle esistenze umane? Come operare una ricostruzione decente dei luoghi di vita, in un processo di transizione che sta trasformando in profondità i sistemi insediativi? Quali progetti, quali strumenti di pianificazione e quali politiche di governo è possibile disegnare per le città e i territori in trasformazione? Come è cambiato, come può e deve cambiare ulteriormente il nostro lavoro di progettisti, di pianificatori e di studiosi dell’urbano, in un mondo così turbolento e agitato?I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.