L’ipotesi alla base di questa ricerca è che, a partire dal debutto letterario legato al gruppo Tel Quel, la scrittrice sia riuscita a elaborare una propria poetica, che può essere definita una «mistica dell’istante», attraverso lo studio profondo e l’operazione di traduzione di Dante. Pertanto, seguendo un ordine diacronico, la produzione poetica di Risset è stata suddivisa in tre macro-fasi. Dapprima, l’incontro con il gruppo di Tel Quel e i testi pubblicati nell’omonima rivista; testi che appaiono in linea con un rifiuto della letteratura “tradizionale” e dei relativi codici poetici. La seconda fase è segnata dalla riscoperta di Dante e, in particolare, della Commedia letta alla luce della critica post-strutturalista in voga in quegli anni. L’interesse per Dante costituì una svolta nella vita letteraria di Jacqueline Risset, marcando un allontanamento dalla scrittura testuale di Tel Quel e, al tempo stesso, l’affermazione di una poetica diversa, fortemente influenzata da tutto il contesto del dolce stil novo. Non ultimo, dalla riscoperta di Dante ebbe luogo la traduzione della Commedia in francese; traduzione che per molti versi costituì uno spartiacque rispetto alle versioni fino a quel momento pubblicate. La terza ed ultima fase dell’attività poetica di Risset, riconducibile a quella che può essere definita l’adesione a una mistica dell’istante – mistica nient’affatto trascendente ma legata all’esperienza sensibile dell’Io – si traduce in un’attenzione alle molteplici manifestazioni che l’istante può assumere, quali i sogni, i ricordi o i colpi di fulmine. Si tratta, proustianamente, di momenti di rivelazione che si distaccano dal tempo della quotidianità inteso come durata e che prendono vita proprio grazie al soggetto – ritrovato con Dante – che di essi fa esperienza.

Da Tel Quel alla mistica dell'istante. L'evoluzione della poesia di Jacqueline Risset / Sara Svolacchia. - (2019).

Da Tel Quel alla mistica dell'istante. L'evoluzione della poesia di Jacqueline Risset

Sara Svolacchia
2019

Abstract

L’ipotesi alla base di questa ricerca è che, a partire dal debutto letterario legato al gruppo Tel Quel, la scrittrice sia riuscita a elaborare una propria poetica, che può essere definita una «mistica dell’istante», attraverso lo studio profondo e l’operazione di traduzione di Dante. Pertanto, seguendo un ordine diacronico, la produzione poetica di Risset è stata suddivisa in tre macro-fasi. Dapprima, l’incontro con il gruppo di Tel Quel e i testi pubblicati nell’omonima rivista; testi che appaiono in linea con un rifiuto della letteratura “tradizionale” e dei relativi codici poetici. La seconda fase è segnata dalla riscoperta di Dante e, in particolare, della Commedia letta alla luce della critica post-strutturalista in voga in quegli anni. L’interesse per Dante costituì una svolta nella vita letteraria di Jacqueline Risset, marcando un allontanamento dalla scrittura testuale di Tel Quel e, al tempo stesso, l’affermazione di una poetica diversa, fortemente influenzata da tutto il contesto del dolce stil novo. Non ultimo, dalla riscoperta di Dante ebbe luogo la traduzione della Commedia in francese; traduzione che per molti versi costituì uno spartiacque rispetto alle versioni fino a quel momento pubblicate. La terza ed ultima fase dell’attività poetica di Risset, riconducibile a quella che può essere definita l’adesione a una mistica dell’istante – mistica nient’affatto trascendente ma legata all’esperienza sensibile dell’Io – si traduce in un’attenzione alle molteplici manifestazioni che l’istante può assumere, quali i sogni, i ricordi o i colpi di fulmine. Si tratta, proustianamente, di momenti di rivelazione che si distaccano dal tempo della quotidianità inteso come durata e che prendono vita proprio grazie al soggetto – ritrovato con Dante – che di essi fa esperienza.
2019
Michela Landi
ITALIA
Sara Svolacchia
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Tipologia: Tesi di dottorato
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