La migrazione dei “profughi dello sviluppo” è l’epifenomeno della crisi strutturale di un sistema-Paese fondato su di un modello di sviluppo globalizzato, insostenibile e ormai in crisi, nel quale i flussi migratori impattano nei luoghi mutandone gli statuti antropologici, culturali, socio-economici e territoriali. Considerare queste transizioni con uno sguardo rinnovato (e liberato dalla paura) permette di scorgere, in esse, pratiche locali che rappresentano le tracce anticipatorie di una nuova fase di civilizzazione, solidale con tutto il vivente e il non vivente e capace di tornare a prendersi cura del territorio che le ospita.
Transizioni verso il territorio di un’umanità precaria / D. Poli. - STAMPA. - (2019), pp. 93-103.
Transizioni verso il territorio di un’umanità precaria
D. Poli
2019
Abstract
La migrazione dei “profughi dello sviluppo” è l’epifenomeno della crisi strutturale di un sistema-Paese fondato su di un modello di sviluppo globalizzato, insostenibile e ormai in crisi, nel quale i flussi migratori impattano nei luoghi mutandone gli statuti antropologici, culturali, socio-economici e territoriali. Considerare queste transizioni con uno sguardo rinnovato (e liberato dalla paura) permette di scorgere, in esse, pratiche locali che rappresentano le tracce anticipatorie di una nuova fase di civilizzazione, solidale con tutto il vivente e il non vivente e capace di tornare a prendersi cura del territorio che le ospita.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.