I risultati delle elezioni del 2018, abbinati a quelli delle precedenti elezioni del 2013, hanno profondamente trasformato il sistema partitico italiano, abbattendo quell’assetto bipolare che era stato il segno nuovo e distintivo della Seconda Repubblica avviatasi a partire dal 1994. Dunque, le elezioni del 2013 avevano già segnano il tramonto del bipolarismo e videro il sistema partitico assumere una configurazione decisamente più complessa, multipolare. Con le elezioni del 2018 ci si attendeva che il quadro della transizione apertasi nel 2013 divenisse più leggibile nei suoi sviluppi e indicasse con sufficiente chiarezza l’approdo a cui essa era (è) diretta. Se ciò sia avvenuto è l'obbiettivo dell’analisi di questo articolo, che adotta una cornice teorica fondata sul concetto di 243 istituzionalizzazione del sistema partitico e una prospettiva metodologica fondata sulla comparazione sia a livello diacronico (osservando cioè, per ciascuna dimensione di analisi, lo sviluppo del caso italiano a partire dal 1948) sia a livello sincronico (confrontando il caso italiano con quelli di altri 19 paesi dell’Europa occidentale nello stesso periodo di tempo, per un totale di 366 elezioni e legislature).
La stabilità perduta e non (ancora) ritrovata. Il sistema partitico italiano dopo le elezioni del 2018 / Alessandro Chiaramonte, Vincenzo Emanuele. - STAMPA. - (2019), pp. 241-264.
La stabilità perduta e non (ancora) ritrovata. Il sistema partitico italiano dopo le elezioni del 2018
Alessandro Chiaramonte
;
2019
Abstract
I risultati delle elezioni del 2018, abbinati a quelli delle precedenti elezioni del 2013, hanno profondamente trasformato il sistema partitico italiano, abbattendo quell’assetto bipolare che era stato il segno nuovo e distintivo della Seconda Repubblica avviatasi a partire dal 1994. Dunque, le elezioni del 2013 avevano già segnano il tramonto del bipolarismo e videro il sistema partitico assumere una configurazione decisamente più complessa, multipolare. Con le elezioni del 2018 ci si attendeva che il quadro della transizione apertasi nel 2013 divenisse più leggibile nei suoi sviluppi e indicasse con sufficiente chiarezza l’approdo a cui essa era (è) diretta. Se ciò sia avvenuto è l'obbiettivo dell’analisi di questo articolo, che adotta una cornice teorica fondata sul concetto di 243 istituzionalizzazione del sistema partitico e una prospettiva metodologica fondata sulla comparazione sia a livello diacronico (osservando cioè, per ciascuna dimensione di analisi, lo sviluppo del caso italiano a partire dal 1948) sia a livello sincronico (confrontando il caso italiano con quelli di altri 19 paesi dell’Europa occidentale nello stesso periodo di tempo, per un totale di 366 elezioni e legislature).I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.