Anche se sembra assurdo a noi vecchi, i giovani non conoscono uno degli elementi che è stato, fino a 30 o 40 anni fa, uno degli elementi cardine della ferrovia: la ruota cerchiata. Mentre nei veicoli stradali ci sono cerchioni in acciaio stampato o fusi in lega leggera e pneumatici in gomma, in ferrovia si sono usati cerchioni in acciaio e “centri ruota” in acciaio fuso o forgiato e laminato per oltre 150 anni. I cerchioni, in quanto elementi di usura, erano destinati ad essere sostituiti quando avessero raggiunto la fine della loro vita, in modo analogo a quanto si fa con gli autoveicoli quando gli pneumatici sono usurati. Come si vedrà dopo, un elemento fondamentale (e parecchio fastidioso) delle ruote ferroviarie convenzionali è il cosiddetto “cerchietto di sicurezza”. Diversamente dai veicoli stradali, i cerchioni ferroviari hanno una parte, che entra in contatto con l’infrastruttura (binario), che deve avere una geometria precisa, il che impone, al raggiungimento di certi limiti di usura, la cosiddetta “riprofilatura” (che altro non è che una tornitura per ristabilire il profilo) della “tavola di rotolamento” mediante una particolare macchina utensile, detta “tornio in fossa”, che consente di fare questa operazione con asportazione di truciolo senza smontare alcuna parte del veicolo. Le ruote vengono montate (calettate a caldo o a freddo) su un asse (detto assile) formando quindi la cosiddetta “sala montata”. È evidente che la manutenzione delle sale montate rivesta un’importanza particolare per un veicolo ferroviario, metropolitano o tranviario in quanto essa ha impatti diretti non solo sulla sicurezza di esercizio ma anche sull’economia dell’esercizio stesso in maniera rilevante. Le ruote ferroviarie vengono, fin quando possibile, riprofilate al fine di ristabilire il corretto accoppiamento con il binario.
Il ritorno delle ruote cerchiate? – Parte 1: l’accoppiamento cerchione-centro ruota / A. Bracciali, G. Megna. - In: TP: TRASPORTI PUBBLICI. - STAMPA. - XXXIV:(2019), pp. 18-29.
Il ritorno delle ruote cerchiate? – Parte 1: l’accoppiamento cerchione-centro ruota
A. Bracciali;G. Megna
2019
Abstract
Anche se sembra assurdo a noi vecchi, i giovani non conoscono uno degli elementi che è stato, fino a 30 o 40 anni fa, uno degli elementi cardine della ferrovia: la ruota cerchiata. Mentre nei veicoli stradali ci sono cerchioni in acciaio stampato o fusi in lega leggera e pneumatici in gomma, in ferrovia si sono usati cerchioni in acciaio e “centri ruota” in acciaio fuso o forgiato e laminato per oltre 150 anni. I cerchioni, in quanto elementi di usura, erano destinati ad essere sostituiti quando avessero raggiunto la fine della loro vita, in modo analogo a quanto si fa con gli autoveicoli quando gli pneumatici sono usurati. Come si vedrà dopo, un elemento fondamentale (e parecchio fastidioso) delle ruote ferroviarie convenzionali è il cosiddetto “cerchietto di sicurezza”. Diversamente dai veicoli stradali, i cerchioni ferroviari hanno una parte, che entra in contatto con l’infrastruttura (binario), che deve avere una geometria precisa, il che impone, al raggiungimento di certi limiti di usura, la cosiddetta “riprofilatura” (che altro non è che una tornitura per ristabilire il profilo) della “tavola di rotolamento” mediante una particolare macchina utensile, detta “tornio in fossa”, che consente di fare questa operazione con asportazione di truciolo senza smontare alcuna parte del veicolo. Le ruote vengono montate (calettate a caldo o a freddo) su un asse (detto assile) formando quindi la cosiddetta “sala montata”. È evidente che la manutenzione delle sale montate rivesta un’importanza particolare per un veicolo ferroviario, metropolitano o tranviario in quanto essa ha impatti diretti non solo sulla sicurezza di esercizio ma anche sull’economia dell’esercizio stesso in maniera rilevante. Le ruote ferroviarie vengono, fin quando possibile, riprofilate al fine di ristabilire il corretto accoppiamento con il binario.File | Dimensione | Formato | |
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