"Un bel muro di calce spenta". pagine d'artista nel secondo Novecento italiano

Il saggio presenta un’analisi del rapporto tra poesia e pittura nel secondo Novecento italiano, con specifica attenzione al legame interattivo che si stabilisce tra registro verbale e visivo nelle edizioni d’arte. L’indagine verte su diverse tipologie di “prodotti editoriali”, dal libro illustrato, che sulla scorta delle case editrici specializzate francesi torna prepotentemente sulla scena italiana negli anni Quaranta, sino alla interferenza dei due codici nella realizzazione di libri d’artista, che derivano dalla lezione delle avanguardie storiche. Le principali aree culturali prese in considerazione sono: l’ermetismo, la neoavanguardia, la sperimentazione verbo-visiva. Con una selezione di esempi tratti da Ungaretti, Luzi, Bigongiari, Sinisgalli, De Libero (per il primo gruppo), Sanguineti, Balestrini, Spatola (per il secondo) e dagli artisti attivi nell’ambito del Gruppo 70 e della poesia concreta (per il terzo), si intende enucleare la tangenza tra sperimentazione poetica e pittorica, relativamente all’ambito informale, all’arte nucleare, al Gruppo Origine e all’astrattismo, sino alla ricerca utopica di un’arte totale che riguarda le avanguardie verbo-visive del secondo Novecento.