Il Palazzo “del Prato”, acquistato dalla famiglia Corsini nel 1620, era già all’epoca della compravendita dotato di un giardino detto “il semplicista”, costituito da una collezione di piante mediche e di una ragnaia. Filippo Corsini commissionò il progetto per la realizzazione di un nuovo giardino a Gherardo Silvani che inserì, nell’elaborato disegno degli spazi aperti, elementi scultorei in parte provenienti da altre dimore di proprietà della famiglia Corsini. Il viale principale di collegamento tra il palazzo e via della Scala si caratterizza per la presenza di una teoria di statue, degradanti in altezza dal palazzo al cancello, enfatizzando prospetticamente le dimensioni del giardino. Attraverso i secoli il giardino ha subito numerose modifiche, le ultime di fine Ottocento, che hanno solo in parte conservato l’assetto progettato dal Silvani. L’integrarsi di elementi architettonici e scultorei con la componente vegetale (e con le sue implicite dinamiche evolutive) richiede un approccio transdisciplinare al tema del restauro del giardino di palazzo Corsini che, partendo dal dialogo tra le varie professionalità consenta la conservazione attiva e la mise en valeur di un sistema patrimoniale complesso.
Individuazione di strategie interdisciplinari per il restauro del giardino di palazzo Corsini al Prato a Firenze / Tessa Matteini; Giovanni Minutoli. - STAMPA. - (2019), pp. 1899-1910.
Individuazione di strategie interdisciplinari per il restauro del giardino di palazzo Corsini al Prato a Firenze
Tessa Matteini
;Giovanni Minutoli
2019
Abstract
Il Palazzo “del Prato”, acquistato dalla famiglia Corsini nel 1620, era già all’epoca della compravendita dotato di un giardino detto “il semplicista”, costituito da una collezione di piante mediche e di una ragnaia. Filippo Corsini commissionò il progetto per la realizzazione di un nuovo giardino a Gherardo Silvani che inserì, nell’elaborato disegno degli spazi aperti, elementi scultorei in parte provenienti da altre dimore di proprietà della famiglia Corsini. Il viale principale di collegamento tra il palazzo e via della Scala si caratterizza per la presenza di una teoria di statue, degradanti in altezza dal palazzo al cancello, enfatizzando prospetticamente le dimensioni del giardino. Attraverso i secoli il giardino ha subito numerose modifiche, le ultime di fine Ottocento, che hanno solo in parte conservato l’assetto progettato dal Silvani. L’integrarsi di elementi architettonici e scultorei con la componente vegetale (e con le sue implicite dinamiche evolutive) richiede un approccio transdisciplinare al tema del restauro del giardino di palazzo Corsini che, partendo dal dialogo tra le varie professionalità consenta la conservazione attiva e la mise en valeur di un sistema patrimoniale complesso.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.