L’epistolario di Ruricio, vescovo di Limoges fra il 485 e il 507, è conservato in un solo manoscritto, il Sangallensis 190, testo miscellaneo datato fine VIII/inizio IX secolo e la cui composizione è presumibilmente riconducibile allo scriptorium di Desiderio vescovo di Cahors alla metà del VII secolo. La raccolta è stranamente suddivisa in due libri, uno di 18 e l’altro di 65 pezzi, quasi un unicum nella tarda antichità. Si propone qui di leggere quest’anomalia come il risultato di interventi successivi, proponendo un confronto con la storia editoriale del più noto epistolario di Sidonio Apollinare. Aspetti tematici e cronologici consentono di ipotizzare un’originaria suddivisione in quattro libri, proprio come la raccolta sidoniana, e l’intenzione dell’autore a pubblicarla.
Ruricio novello Sidonio? Costituzione e trasmissione del suo epistolario tra tarda antichità e alto medioevo / Roberto Alciati. - STAMPA. - (2008), pp. 65-84.
Ruricio novello Sidonio? Costituzione e trasmissione del suo epistolario tra tarda antichità e alto medioevo
Roberto Alciati
2008
Abstract
L’epistolario di Ruricio, vescovo di Limoges fra il 485 e il 507, è conservato in un solo manoscritto, il Sangallensis 190, testo miscellaneo datato fine VIII/inizio IX secolo e la cui composizione è presumibilmente riconducibile allo scriptorium di Desiderio vescovo di Cahors alla metà del VII secolo. La raccolta è stranamente suddivisa in due libri, uno di 18 e l’altro di 65 pezzi, quasi un unicum nella tarda antichità. Si propone qui di leggere quest’anomalia come il risultato di interventi successivi, proponendo un confronto con la storia editoriale del più noto epistolario di Sidonio Apollinare. Aspetti tematici e cronologici consentono di ipotizzare un’originaria suddivisione in quattro libri, proprio come la raccolta sidoniana, e l’intenzione dell’autore a pubblicarla.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.