Il saggio analizza per la prima volta, attraverso documenti e immagini, la curiosa fortuna del culto di San Pietro Alessandrino a Siena, dovuta al fatto che nel giorno della ricorrenza di questo santo orientale (non troppo venerato in Occidente), il 25 novembre 1403, la città seppe respingere una rivolta guidata dalla famiglia Salimbeni e dalla fazione del “Monte dei Dodici”. Per questa ragione Pietro Alessandrino divenne il patrono del governo che da allora si impose in città per un'ottantina d'anni e cercò di promuoverne la venerazione, commissionandone immagini e organizzando ogni anno una processione e una corsa del palio in suo onore. Il caso di San Pietro Alessandrino rientra nella consuetudine di venerare santi perché nel giorno della loro ricorrenza erano occorsi eventi favorevoli, si pensi al culto fiorentino di San Barnaba, connesso con la celebrazione della vittoria nella battaglia di Campaldino (11 giugno 1289). A Siena, inoltre, emerge chiaramente che, dalla seconda metà del Trecento alla fine della Repubblica, ogni governo ebbe il suo "santo patrono", San Paolo per quello dei Dodici, la Maddalena per i Noveschi nei decenni a cavallo del 1500, Giacomo e Cristoforo per il governo popolare che seguì a quello novesco.
Save the government, save the city: Saint Peter of Alexandria and the project of a civic cult in Siena / Fattorini Gabriele. - STAMPA. - (2017), pp. 95-114.
Save the government, save the city: Saint Peter of Alexandria and the project of a civic cult in Siena
Fattorini Gabriele
2017
Abstract
Il saggio analizza per la prima volta, attraverso documenti e immagini, la curiosa fortuna del culto di San Pietro Alessandrino a Siena, dovuta al fatto che nel giorno della ricorrenza di questo santo orientale (non troppo venerato in Occidente), il 25 novembre 1403, la città seppe respingere una rivolta guidata dalla famiglia Salimbeni e dalla fazione del “Monte dei Dodici”. Per questa ragione Pietro Alessandrino divenne il patrono del governo che da allora si impose in città per un'ottantina d'anni e cercò di promuoverne la venerazione, commissionandone immagini e organizzando ogni anno una processione e una corsa del palio in suo onore. Il caso di San Pietro Alessandrino rientra nella consuetudine di venerare santi perché nel giorno della loro ricorrenza erano occorsi eventi favorevoli, si pensi al culto fiorentino di San Barnaba, connesso con la celebrazione della vittoria nella battaglia di Campaldino (11 giugno 1289). A Siena, inoltre, emerge chiaramente che, dalla seconda metà del Trecento alla fine della Repubblica, ogni governo ebbe il suo "santo patrono", San Paolo per quello dei Dodici, la Maddalena per i Noveschi nei decenni a cavallo del 1500, Giacomo e Cristoforo per il governo popolare che seguì a quello novesco.File | Dimensione | Formato | |
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