Le informazioni sull’area occupata dalla Sala Grande prima della sua costruzione, alla fine del XV secolo, sono ancora scarse e confuse. Questa zona, oggi occupata dal secondo cortile di Palazzo Vecchio, è coinvolta in progetti per la fortificazione e l’ampliamento della sede dei Priori già nel XIV secolo, e attorno alla metà del Quattrocento vi viene costruita la sede della Dogana fiorentina, che rimane insediata in questa zona fino al XIX secolo. I documenti riferiscono che la Sala Grande viene realizzata sopra la Dogana, ma l’esatta collocazione di questo edificio non è mai stata chiarita, né è mai stato tentato di ricostruirne l’assetto originario. Un nuovo esame delle fonti disponibili, integrate da nuovi rinvenimenti documentari e incrociate con l’esame delle strutture murarie, rivela che il nucleo quattrocentesco della Dogana consisteva in una grande loggia, identificabile con l’attuale biglietteria del Museo di Palazzo Vecchio. La loggia, aperta verso il cortile, venne realizzata in modo da completare, con la sua facciata settentrionale, il muro di fortificazione iniziato a lato del palazzo da Gualtieri di Brienne. A est invece la loggia della Dogana si attestò su un possente muro in pietra costruito precedentemente, che segnava il confine del cortile e sul quale fu poi innalzata la parete orientale della Sala Grande. Le costruzioni e le strutture preesistenti alla sala di Savonarola, oggi trasformate da interventi edilizi e mutamenti d’uso, aiutano dunque a ricostruire l’assetto originario di questo spazio, e a immaginare ciò che Leonardo e Michelangelo incontrarono quando si accinsero a dipingerne una delle pareti. Il saggio è il frutto delle ricerche condotte in preparazione del convegno internazionale “La Sala Grande di Palazzo Vecchio e i dipinti di Leonardo. La configurazione architettonica e l’apparato decorativo dalla fine del Quattrocento a oggi”, svolto a Firenze e Vinci il 14-17 dicembre 2016 e curato dall’autore assieme a Roberta Barsanti, Emanuela Ferretti, Cecilia Frosinini e Alessandro Nova.
La Dogana e la Sala Grande / Gianluca Belli. - STAMPA. - (2019), pp. 141-163.
La Dogana e la Sala Grande
Gianluca Belli
2019
Abstract
Le informazioni sull’area occupata dalla Sala Grande prima della sua costruzione, alla fine del XV secolo, sono ancora scarse e confuse. Questa zona, oggi occupata dal secondo cortile di Palazzo Vecchio, è coinvolta in progetti per la fortificazione e l’ampliamento della sede dei Priori già nel XIV secolo, e attorno alla metà del Quattrocento vi viene costruita la sede della Dogana fiorentina, che rimane insediata in questa zona fino al XIX secolo. I documenti riferiscono che la Sala Grande viene realizzata sopra la Dogana, ma l’esatta collocazione di questo edificio non è mai stata chiarita, né è mai stato tentato di ricostruirne l’assetto originario. Un nuovo esame delle fonti disponibili, integrate da nuovi rinvenimenti documentari e incrociate con l’esame delle strutture murarie, rivela che il nucleo quattrocentesco della Dogana consisteva in una grande loggia, identificabile con l’attuale biglietteria del Museo di Palazzo Vecchio. La loggia, aperta verso il cortile, venne realizzata in modo da completare, con la sua facciata settentrionale, il muro di fortificazione iniziato a lato del palazzo da Gualtieri di Brienne. A est invece la loggia della Dogana si attestò su un possente muro in pietra costruito precedentemente, che segnava il confine del cortile e sul quale fu poi innalzata la parete orientale della Sala Grande. Le costruzioni e le strutture preesistenti alla sala di Savonarola, oggi trasformate da interventi edilizi e mutamenti d’uso, aiutano dunque a ricostruire l’assetto originario di questo spazio, e a immaginare ciò che Leonardo e Michelangelo incontrarono quando si accinsero a dipingerne una delle pareti. Il saggio è il frutto delle ricerche condotte in preparazione del convegno internazionale “La Sala Grande di Palazzo Vecchio e i dipinti di Leonardo. La configurazione architettonica e l’apparato decorativo dalla fine del Quattrocento a oggi”, svolto a Firenze e Vinci il 14-17 dicembre 2016 e curato dall’autore assieme a Roberta Barsanti, Emanuela Ferretti, Cecilia Frosinini e Alessandro Nova.File | Dimensione | Formato | |
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