I progetti di riterritorializzazione cambiano la prassi: l’esempio di alcuni contesti meridionali

L’esigenza di "riterritorializzare" nasce, anche nei contesti meridionali, dalle istanze di blocco e di recupero a fronte dei processi diffusi di degrado, dissesto, perdita di qualità eco-paesaggistica, che connotano oggi molti dei territori occidentali. Qui però, a fronte di pratiche pervasive di delegittimazione di sistemi riconosciuti di regole di governance territoriale, si è rivelato spesso problematico anche il semplice ricorso a strumenti "innovativi" di recupero: l'entrata (o meglio il rientro) in scena dello strumento dei "laboratori territoriali" promette di mutare questo stato di cose, dando nuovo impulso a un'azione di piano autenticamente informata a regole territorialiste; come mostrato dalle esperienze trattate nel testo: il recupero eco-paesaggistico di un brano abusivo del quartiere Albani-Roccella a Gela e la realizzazione di "Parco a mare" – invece del previsto tradizionale lungomare – a Condofuri, nel basso Ionio reggino, in Calabria.