Uno sguardo all'intersezione: migrazioni, disabilità e lotta per i diritti

Nelle ultime due decadi, all’interno dei paesi industrializzati, le condizioni di migranti e richiedenti asilo sono sensibilmente peggiorate a causa dell’avanzare di retoriche politiche che, da una parte, associano l’insorgere e/o il perdurare di contingenze economiche sfavorevoli alla presenza di cittadini stranieri, mentre dall’altra a quest’ultima correlano ad arte episodi di criminalità con l’obiettivo di destare l’allarme sociale e alimentare sentimenti xenofobi-razzisti. In particolare, questo ha una ripercussione diretta sulle possibilità di benessere dei migranti dal momento che ci sono stati diversi tentativi di restringere riconoscimento e garanzia del diritto alla salute agli stranieri, nonostante quest’ultimo sia protetto nazionalmente e internazionalmente alla stregua di un bene fondamentale, a prescindere da qualsiasi status giuridico legato alla cittadinanza e contro ogni forma di discriminazione possibile. Come già messo in rilievo in altre parti di questo volume , la Fundamental Rights Agency (FRA) presso la Commissione europea ha pubblicato nel 2016 un fact-sheet in cui esprime preoccupazione per la condizione di migranti e richiedenti asilo , i quali, proprio in virtù delle difficoltà di ingresso e soggiorno regolari, vanno incontro a discriminazioni di carattere multiplo. Tuttavia, se la condizione di migrante rappresenta già di per sé un avamposto per discriminazioni e stigmatizzazione, altrettanto deve dirsi per la condizione delle persone con disabilità.