Il paesaggio rupestre della Cappadocia offre una visione incredibile di un ambiente geologico ricco e unico, che ricorda, nelle forme della sua erosione, prospettive evocative e visioni architettoniche fantastiche. Un patrimonio fatto di rocce, gole, valli e promontori, arricchiti dalle passate popolazioni con un’intensa opera dedicata alla creazione di cavità atte a ospitare residenze, spazi religiosi, ambienti comuni, sistemi difensivi e anche depositi o spazi per gli scopi dell’agricoltura e dell’allevamento4. Questo vasto patrimonio rupestre è però soggetto a un lento e progressivo degrado: la natura, a poco a poco, erode la pietra. A volte questo processo è accelerato dalla presenza degli stessi vuoti creati dagli insediamenti rupestri: il crollo di una parte di roccia può portare alla luce intere sezioni di città sotterranee, il muro interno di una chiesa diventa la sua facciata, il nucleo di un picco può rivelare portali o absidi. In questa situazione complessa può risultare difficile, e non sicuro, visitare e anche solo accedere ad alcune architetture. La ricerca architettonica deve quindi occuparsi di produrre una documentazione efficace, e al tempo stesso di creare basi appropriate per permettere interventi progettuali che portino alla preservazione e, possibilmente, a un accesso adeguato alle strutture rupestri.
La Chiesa di Meryem Ana a Göreme, opera fragile tra il disgregarsi della roccia e l’imponenza dell’arte / Giorgio Verdiani. - STAMPA. - (2020), pp. 179-191.
La Chiesa di Meryem Ana a Göreme, opera fragile tra il disgregarsi della roccia e l’imponenza dell’arte
Giorgio Verdiani
Membro del Collaboration Group
2020
Abstract
Il paesaggio rupestre della Cappadocia offre una visione incredibile di un ambiente geologico ricco e unico, che ricorda, nelle forme della sua erosione, prospettive evocative e visioni architettoniche fantastiche. Un patrimonio fatto di rocce, gole, valli e promontori, arricchiti dalle passate popolazioni con un’intensa opera dedicata alla creazione di cavità atte a ospitare residenze, spazi religiosi, ambienti comuni, sistemi difensivi e anche depositi o spazi per gli scopi dell’agricoltura e dell’allevamento4. Questo vasto patrimonio rupestre è però soggetto a un lento e progressivo degrado: la natura, a poco a poco, erode la pietra. A volte questo processo è accelerato dalla presenza degli stessi vuoti creati dagli insediamenti rupestri: il crollo di una parte di roccia può portare alla luce intere sezioni di città sotterranee, il muro interno di una chiesa diventa la sua facciata, il nucleo di un picco può rivelare portali o absidi. In questa situazione complessa può risultare difficile, e non sicuro, visitare e anche solo accedere ad alcune architetture. La ricerca architettonica deve quindi occuparsi di produrre una documentazione efficace, e al tempo stesso di creare basi appropriate per permettere interventi progettuali che portino alla preservazione e, possibilmente, a un accesso adeguato alle strutture rupestri.| File | Dimensione | Formato | |
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