“Nuovi labirinti del logos”: l’espressione ricorre nel risvolto interno della copertina di Logorinthe (post-romanzo), libro di Jean-François Bory uscito nella collana Marcalibri, pubblicato da Lerici nel 1969, dunque al limite cronologico del decennio considerato nelle giornate di studio torinesi. Détruire la littérature, di cui una fotografia viene pubblicata sul periodico Lotta Poetica nel 19721, è invece un’opera tridimensionale dello stesso Bory, con un carrarmato e una ruspa che apparentemente stanno distruggendo delle lettere. È sembrato opportuno aprire la ri$lessione con questi due esempi perché, nell’ambito di una serie di interventi dedicati alle tecniche artistiche, le due soluzioni operative di Bory mostrano modi diversi, eppure complementari e interagenti, di rapportarsi a un medesimo tema: la necessità di riarticolare il linguaggio. Il libro e l’oggetto tridimensionale rappresentano i due poli espressivi tra i quali si situano altri strumenti come la fotografia, il collage, la rivista d’avanguardia: tutti media impiegati nella ‘poesia visiva’, ma anche più latamente nel contesto degli artisti che negli anni Sessanta sono alla ricerca di un nuovo linguaggio. Saranno dunque presi in esame alcuni casi significativi muovendosi tra i due estremi precedentemente citati, considerando varie forme e tecniche artistiche. Inoltre, sarà dedicato uno spazio apposito al carteggio inedito tra Mario Diacono e Stelio Maria Martini relativo alla nascita di Quaderno, periodico d’avanguardia napoletano che uscì in tre numeri nel 1962.

"Nuovi labirinti del logos": détruire la littérature per arrivare a un nuovo linguaggio / bacci giorgio. - STAMPA. - (2020), pp. 77-86.

"Nuovi labirinti del logos": détruire la littérature per arrivare a un nuovo linguaggio

bacci giorgio
2020

Abstract

“Nuovi labirinti del logos”: l’espressione ricorre nel risvolto interno della copertina di Logorinthe (post-romanzo), libro di Jean-François Bory uscito nella collana Marcalibri, pubblicato da Lerici nel 1969, dunque al limite cronologico del decennio considerato nelle giornate di studio torinesi. Détruire la littérature, di cui una fotografia viene pubblicata sul periodico Lotta Poetica nel 19721, è invece un’opera tridimensionale dello stesso Bory, con un carrarmato e una ruspa che apparentemente stanno distruggendo delle lettere. È sembrato opportuno aprire la ri$lessione con questi due esempi perché, nell’ambito di una serie di interventi dedicati alle tecniche artistiche, le due soluzioni operative di Bory mostrano modi diversi, eppure complementari e interagenti, di rapportarsi a un medesimo tema: la necessità di riarticolare il linguaggio. Il libro e l’oggetto tridimensionale rappresentano i due poli espressivi tra i quali si situano altri strumenti come la fotografia, il collage, la rivista d’avanguardia: tutti media impiegati nella ‘poesia visiva’, ma anche più latamente nel contesto degli artisti che negli anni Sessanta sono alla ricerca di un nuovo linguaggio. Saranno dunque presi in esame alcuni casi significativi muovendosi tra i due estremi precedentemente citati, considerando varie forme e tecniche artistiche. Inoltre, sarà dedicato uno spazio apposito al carteggio inedito tra Mario Diacono e Stelio Maria Martini relativo alla nascita di Quaderno, periodico d’avanguardia napoletano che uscì in tre numeri nel 1962.
2020
978-88-32029-291
Oltre il quadro: forme di sperimentazioni degli anni Sessanta
77
86
bacci giorgio
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