Il ricorso straordinario per cassazione nella disciplina concorsuale

Il contributo, che si colloca nell’Opera “Forme e riforme del processo civile” co-diretta dall’Autrice, ricostruisce a sistema le ipotesi di ammissibilità del ricorso straordinario per cassazione nella materia della crisi e dell’insolvenza. Nella legge fallimentare, infatti, più che altrove, la distinzione tra provvedimenti decisori e ordinatori sfuma per lasciare il posto ad interventi del giudice che, collocandosi a cavallo tra giurisdizione e amministrazione, rendono non semplice individuare le ipotesi in cui è esperibile il rimedio previsto dall’art. 111, 7° comma, Cost. Ciò non solo perché nel diritto concorsuale sono meno nitidi i confini tra giurisdizione volontaria e contenziosa, ma anche per l’ampio uso che il legislatore fa del rito camerale. Dopo aver ripercorso i profili generali dell’istituto, l’A. si sofferma sulle diverse ipotesi in cui l’impugnazione, nella materia concorsuale, viene ammessa, per poi concentrarsi sull’ammissibilità del ricorso nei confronti dei decreti di inammissibilità del concordato e di diniego di omologazione del concordato e degli accordi di ristrutturazione dei debiti. L’indagine viene condotta tenendo presente la necessità di raccordare, quanto agli esiti delle impugnazioni, i procedimenti di concordato e omologa degli accordi da un lato, e di fallimento dall’altro: nella medesima ottica che verrà poi raccolta nel codice della crisi dell’impresa e dell’insolvenza, nelle norme in cui la riforma, seguendo uno spunto dell’A., ha bilanciato la conservazione fino al passaggio in giudicato dell’efficacia provvisoria della pronuncia di primo grado, voluta per evitare l’altalena degli effetti da un grado all’altro del giudizio, con l’ingiustizia del perdurare nel tempo di una situazione di fatto difforme dall’accertamento del rapporto sostanziale offerto dal giudice dell’impugnazione.