Le trasformazioni recenti della città mettono in luce la necessità di un mutamento di paradigma nella sua interpretazione, sia essa analitica o progettuale. Quella che oggi ci troviamo ad affrontare per un necessario miglioramento è una città suburbana − una città di mezzo − fatta di sacche, tasche scarsamente interrelate fra loro. In questa città risiedono comunità multiple, spesso mobili ed instabili, talvolta in conflitto. In questo contesto, che apparentemente rende impraticabile una traiettoria di miglioramento, crediamo invece sia possibile proporre un rovesciamento di ottica che comprende un’idea di uso − e ridisegno − dello spazio pubblico attraverso una sua ristrutturazione sociale. Il testo vuole analizzare tale prospettiva recuperando alcune riflessioni di protagonisti della storia dell’urbanistica italiana, mostrare come abbiano anticipato questa tematica proponendo una interpretazione della città pubblica come aperta, inclusiva, multiforme e multiversa e dove anche gli spazi dell'indeterminazione, dell’erranza e del disordine hanno un necessario ruolo sociale. The recent transformations of the city highlight the need for a paradigm shift in its analysis and design. The city we are facing today, for a necessary improvement, is a suburban city - an in-between town - made of pockets, poorly interrelated between them. In this city they live in multiple communities, often mobile and unstable, sometimes in conflict. In this context, which apparently makes a trajectory of improvement impossible, we believe instead it is possible to propose a reversal of optics that includes an idea of use and redesign of public space through its social restructuring. The text aims to analyze this perspective by rediscovering some reflections of protagonists of the history of Italian urban planning to show how they anticipated this theme. In their proposal we find, in fact, an interpretation of the city as open, inclusive, multiform and where even the spaces of uncertainty, wandering and disorder have a necessary social role.
Per una ristrutturazione sociale dello spazio pubblico. Comunità senza radici e città di relazioni / iacopo zetti, maddalena rossi. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 205-210. [10.53143/PLM.C.521]
Per una ristrutturazione sociale dello spazio pubblico. Comunità senza radici e città di relazioni
iacopo zetti;maddalena rossi
2021
Abstract
Le trasformazioni recenti della città mettono in luce la necessità di un mutamento di paradigma nella sua interpretazione, sia essa analitica o progettuale. Quella che oggi ci troviamo ad affrontare per un necessario miglioramento è una città suburbana − una città di mezzo − fatta di sacche, tasche scarsamente interrelate fra loro. In questa città risiedono comunità multiple, spesso mobili ed instabili, talvolta in conflitto. In questo contesto, che apparentemente rende impraticabile una traiettoria di miglioramento, crediamo invece sia possibile proporre un rovesciamento di ottica che comprende un’idea di uso − e ridisegno − dello spazio pubblico attraverso una sua ristrutturazione sociale. Il testo vuole analizzare tale prospettiva recuperando alcune riflessioni di protagonisti della storia dell’urbanistica italiana, mostrare come abbiano anticipato questa tematica proponendo una interpretazione della città pubblica come aperta, inclusiva, multiforme e multiversa e dove anche gli spazi dell'indeterminazione, dell’erranza e del disordine hanno un necessario ruolo sociale. The recent transformations of the city highlight the need for a paradigm shift in its analysis and design. The city we are facing today, for a necessary improvement, is a suburban city - an in-between town - made of pockets, poorly interrelated between them. In this city they live in multiple communities, often mobile and unstable, sometimes in conflict. In this context, which apparently makes a trajectory of improvement impossible, we believe instead it is possible to propose a reversal of optics that includes an idea of use and redesign of public space through its social restructuring. The text aims to analyze this perspective by rediscovering some reflections of protagonists of the history of Italian urban planning to show how they anticipated this theme. In their proposal we find, in fact, an interpretation of the city as open, inclusive, multiform and where even the spaces of uncertainty, wandering and disorder have a necessary social role.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Zetti_Rossi_SIU_2021.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Pdf editoriale (Version of record)
Licenza:
Creative commons
Dimensione
691.35 kB
Formato
Adobe PDF
|
691.35 kB | Adobe PDF |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.