L'articolo prende in esame lo sviluppo delle teorie e delle tecniche relative alla crescita energetica del Regno di Sardegna e, in seguito, del Piemonte dopo l'Unità. Le tradizioni di ricerca scientifica e tecnologica presenti nel Regno di Sardegna a partire dall’inizio del Settecento non consentirono alla stato sabaudo di essere al passo con le richieste energetiche che l’avvento della rivoluzione industriale impose a tutta l’Europa. Tuttavia, dopo l’Unità d’Italia, fu proprio grazie al patrimonio di conoscenze acquisito nel corso dell’età dei Lumi e della prima metà dell’Ottocento, che il Piemonte poté fornire alla nazione un contributo importante alle problematiche poste dalla richiesta di energia negli ultimi decenni del XIX secolo, in uno scenario scientifico e tecnologico notevolmente modificato. Uno straordinario esempio di come l’investimento nella ricerca pura e di base potesse avere, inaspettatamente, importanti ricadute sotto il profilo economico e commerciale. Il Piemonte beneficiò enormemente di questo cambiamento, almeno fino alla comparsa di una nuova, per molti versi imprevista, invenzione, l’automobile, e all’avvento di una nuova fonte di energia destinata a mutare radicalmente gli scenari energetici mondiali, il petrolio.
Teorie e tecniche dell’energia da Francesco Domenico Michelotti a Galileo Ferraris / CIARDI M.. - (2007), pp. 1-51.
Teorie e tecniche dell’energia da Francesco Domenico Michelotti a Galileo Ferraris
CIARDI M.
2007
Abstract
L'articolo prende in esame lo sviluppo delle teorie e delle tecniche relative alla crescita energetica del Regno di Sardegna e, in seguito, del Piemonte dopo l'Unità. Le tradizioni di ricerca scientifica e tecnologica presenti nel Regno di Sardegna a partire dall’inizio del Settecento non consentirono alla stato sabaudo di essere al passo con le richieste energetiche che l’avvento della rivoluzione industriale impose a tutta l’Europa. Tuttavia, dopo l’Unità d’Italia, fu proprio grazie al patrimonio di conoscenze acquisito nel corso dell’età dei Lumi e della prima metà dell’Ottocento, che il Piemonte poté fornire alla nazione un contributo importante alle problematiche poste dalla richiesta di energia negli ultimi decenni del XIX secolo, in uno scenario scientifico e tecnologico notevolmente modificato. Uno straordinario esempio di come l’investimento nella ricerca pura e di base potesse avere, inaspettatamente, importanti ricadute sotto il profilo economico e commerciale. Il Piemonte beneficiò enormemente di questo cambiamento, almeno fino alla comparsa di una nuova, per molti versi imprevista, invenzione, l’automobile, e all’avvento di una nuova fonte di energia destinata a mutare radicalmente gli scenari energetici mondiali, il petrolio.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.