Oggi l’innovazione sostenibile viene pensata per potersi rigenerare, evolvendo dal modello lineare al modello circolare, nella considerazione di tutte le fasi produttivo-progettuali riuscendo a cogliere ogni opportunità e ponendo attenzione alla prevenzione delle esternalità ambientali negative e alla realizzazione di nuovo valore sociale e territoriale. Un’innovazione che propone un nuovo modello strategico di società, che collega gli aspetti ambientali con quelli economici e sociali, generando profondi cambiamenti soprattutto nella relazione tra produttori e consumatori. Le imprese saranno quindi parte di sistemi di relazioni complessi e sempre più interdipendenti, svilupperanno nuove visioni progettuali basate su un nuovo paradigma relazionale, che permetterà la creazione di nuove filiere produttive innovative, sostenibili e interconnesse. Muovendo da queste considerazioni ed includendo lo scenario Industria 4.0, che si prefigura nella nuova Society 5.0, risultano essenziali le relazioni tra soggetti attivi nel panorama produttivo contemporaneo e la nascita di nuove forme di inter-relazione tra di loro. In questo contesto il ruolo del designer è ormai cambiato, non progetta più solo prodotti ma sistemi complessi, servizi, prodotti interattivi, modelli di comunicazione integrata e relazioni, e questa modalità prenderà campo sia all’interno della gestione aziendale dei cicli di produzione, sia al di fuori delle imprese, agevolando la produzione smart tra tutti gli attori presenti nel sistema manifatturiero territoriale; agendo sul networking territoriale e sulla nascita delle filiere produttive del futuro. La tecnologia dunque deve essere progettata anche come fatto sociale e la sua genesi implica processi complessi di armonizzazione tra elementi culturali, sociali, economici e politici, nonostante le divergenze che si vengono a creare accostandoli e che rendono così difficile questo tipo di azione. Per poter diffondere l’applicazione delle nuove scoperte tecnologiche nei vari contesti sociali sarà dunque necessario ampliare il loro utilizzo all’interno dei contesti formativi nei quali risultano uno strumento strategico per la creazione di una classe emergente con maggiore capacità culturale e in grado di evitare in futuro possibili ricadute negative (M. Cerruti, 2018). La conoscenza è quindi il fulcro per iniziare una rigenerazione della società. Tuttavia, per favorire e progettare una rinascita industriale duratura fondata su basi culturali oltre che tecnico-scientifiche, tali presupposti acquistano il senso di una prospettiva futura solo se rientrano in un quadro organico (Caloffi et al., 2010), favorendo un riassetto delle risorse disponibili verso traiettorie di leadership industriale con relazioni virtuose tra università, imprese e territori.
Territorial design and networking. Blended strategies to redesign future connections / IRENE FIESOLI. - STAMPA. - (2021), pp. 218-231. [10.19229/978-88-5509-232-6/5142021]
Territorial design and networking. Blended strategies to redesign future connections
IRENE FIESOLI
2021
Abstract
Oggi l’innovazione sostenibile viene pensata per potersi rigenerare, evolvendo dal modello lineare al modello circolare, nella considerazione di tutte le fasi produttivo-progettuali riuscendo a cogliere ogni opportunità e ponendo attenzione alla prevenzione delle esternalità ambientali negative e alla realizzazione di nuovo valore sociale e territoriale. Un’innovazione che propone un nuovo modello strategico di società, che collega gli aspetti ambientali con quelli economici e sociali, generando profondi cambiamenti soprattutto nella relazione tra produttori e consumatori. Le imprese saranno quindi parte di sistemi di relazioni complessi e sempre più interdipendenti, svilupperanno nuove visioni progettuali basate su un nuovo paradigma relazionale, che permetterà la creazione di nuove filiere produttive innovative, sostenibili e interconnesse. Muovendo da queste considerazioni ed includendo lo scenario Industria 4.0, che si prefigura nella nuova Society 5.0, risultano essenziali le relazioni tra soggetti attivi nel panorama produttivo contemporaneo e la nascita di nuove forme di inter-relazione tra di loro. In questo contesto il ruolo del designer è ormai cambiato, non progetta più solo prodotti ma sistemi complessi, servizi, prodotti interattivi, modelli di comunicazione integrata e relazioni, e questa modalità prenderà campo sia all’interno della gestione aziendale dei cicli di produzione, sia al di fuori delle imprese, agevolando la produzione smart tra tutti gli attori presenti nel sistema manifatturiero territoriale; agendo sul networking territoriale e sulla nascita delle filiere produttive del futuro. La tecnologia dunque deve essere progettata anche come fatto sociale e la sua genesi implica processi complessi di armonizzazione tra elementi culturali, sociali, economici e politici, nonostante le divergenze che si vengono a creare accostandoli e che rendono così difficile questo tipo di azione. Per poter diffondere l’applicazione delle nuove scoperte tecnologiche nei vari contesti sociali sarà dunque necessario ampliare il loro utilizzo all’interno dei contesti formativi nei quali risultano uno strumento strategico per la creazione di una classe emergente con maggiore capacità culturale e in grado di evitare in futuro possibili ricadute negative (M. Cerruti, 2018). La conoscenza è quindi il fulcro per iniziare una rigenerazione della società. Tuttavia, per favorire e progettare una rinascita industriale duratura fondata su basi culturali oltre che tecnico-scientifiche, tali presupposti acquistano il senso di una prospettiva futura solo se rientrano in un quadro organico (Caloffi et al., 2010), favorendo un riassetto delle risorse disponibili verso traiettorie di leadership industriale con relazioni virtuose tra università, imprese e territori.File | Dimensione | Formato | |
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