La quota della popolazione europea è in calo rispetto a quella mondiale, nel 2070 rappresenterà poco meno del 4%. Si tratta di un cambiamento rilevante con importanti ripercussioni di carattere socio-economico e geopolitico assieme a indubbi vantaggi dal punto di vista ambientale e culturale: e qui sta un dilemma. Per una serie di fenomeni che si sono interrelati e sovrapposti l’equilibrio e la stabilizzazione della popolazione sembrano perduti. Tutte le proiezioni demografiche concordano sul fatto che la crescita demografica avrà un picco seguito da una decrescita imponente, che farà tornare entro la fine del secolo la popolazione mondiale sui 7 miliardi di abitanti. Vi sono fattori che hanno inciso e incideranno nel prossimo futuro sulla decrescita demografica. Fra questi l’inurbamento, la scolarizzazione, il processo di emancipazione femminile, l’avanzamento delle scoperte in ambito sanitario, che stanno penetrando anche nei cosiddetti paesi del sud del mondo. L’invecchiamento progressivo della popolazione, con lo squilibrio fra pensionati e lavoratori, porta a un mancato sostegno al sistema pensionistico e alla tassazione con seri contraccolpi sul i welfare. Molti paesi europei hanno investito, con scarsi risultati, sull’incentivo alle nascite per mantenere equilibrato il sistema, in altri l’accoglienza degli immigrati viene indicata come una soluzione per affrontare il deficit di popolazione: ancora un dilemma. Sul piano insediativo emerge la tendenza alla polarizzazione urbana, sia in paesi ancora nella fase della crescita sia in quelli in fase di decrescita, che sta aprendo seri problemi nelle aree del sud del mondo. Il testo che segue imposta un ragionamento per inquadrare le ricadute sul sistema insediativo e delineare potenziali alternative.

I dilemmi della decrescita demografica: quali scenari indesiativi? / daniela poli. - ELETTRONICO. - (2021), pp. 79-90. [10.53143/PLM.C.021]

I dilemmi della decrescita demografica: quali scenari indesiativi?

daniela poli
2021

Abstract

La quota della popolazione europea è in calo rispetto a quella mondiale, nel 2070 rappresenterà poco meno del 4%. Si tratta di un cambiamento rilevante con importanti ripercussioni di carattere socio-economico e geopolitico assieme a indubbi vantaggi dal punto di vista ambientale e culturale: e qui sta un dilemma. Per una serie di fenomeni che si sono interrelati e sovrapposti l’equilibrio e la stabilizzazione della popolazione sembrano perduti. Tutte le proiezioni demografiche concordano sul fatto che la crescita demografica avrà un picco seguito da una decrescita imponente, che farà tornare entro la fine del secolo la popolazione mondiale sui 7 miliardi di abitanti. Vi sono fattori che hanno inciso e incideranno nel prossimo futuro sulla decrescita demografica. Fra questi l’inurbamento, la scolarizzazione, il processo di emancipazione femminile, l’avanzamento delle scoperte in ambito sanitario, che stanno penetrando anche nei cosiddetti paesi del sud del mondo. L’invecchiamento progressivo della popolazione, con lo squilibrio fra pensionati e lavoratori, porta a un mancato sostegno al sistema pensionistico e alla tassazione con seri contraccolpi sul i welfare. Molti paesi europei hanno investito, con scarsi risultati, sull’incentivo alle nascite per mantenere equilibrato il sistema, in altri l’accoglienza degli immigrati viene indicata come una soluzione per affrontare il deficit di popolazione: ancora un dilemma. Sul piano insediativo emerge la tendenza alla polarizzazione urbana, sia in paesi ancora nella fase della crescita sia in quelli in fase di decrescita, che sta aprendo seri problemi nelle aree del sud del mondo. Il testo che segue imposta un ragionamento per inquadrare le ricadute sul sistema insediativo e delineare potenziali alternative.
2021
978-88-99237-27-1
Downscaling Rightsizing. Contrazione demografica e riorganizzazione spaziale
79
90
daniela poli
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