«Due o tre cose che so di lei». Riflessioni nomadi intorno all’urbanistica del giorno dopo in Calabria

Il contributo riflette sulla pianificazione strutturale attiva in Calabria, prendendo spunto da una pratica concreta condotta direttamente dell'autore relativa al Comune di San Giovanni in Fiore. Delle diverse questioni "scivolose" in applicazione della legge regionale 19/2002 sul governo del territorio, e della sua effettiva attuazione nei territori amministrativi del reale, il contributo ne affronta tre per valutare il distacco tra intendimento del legislatore regionale e concreta capacità degli Uffici Tecnici comunali e/o dei professionisti incaricati, a rispondere alle indicazioni normative. Le tre questioni esplorate sono: 1) la richiesta di usare e argomentare le scelte di pianificazione facendo riferimento a dati territoriali standardizzati senza l'esistenza di organici database pubblici; 2) il principio del consumo di suolo zero alla "calabrese" che considera già consumato tutto il territorio che gli strumenti urbanistici locali vigenti avevano destinato alla trasformazione (qualunque essa fosse) e indipendentemente se la trasformazione fosse realmente avvenuta o meno, o se lo strumento urbanistico fosse decaduto per quanto riguarda le parti pubbliche; 3) Il rapporto pubblico-pubblico nel rilascio dei pareri.