Friendfeed (www.frienfeed.com, da qui in poi abbreviato in FF) è stato un social network nato per aggregare le attività di un utente in rete: blog, Flickr, Instagram, Tumblr, Twitter, ecc. Oltre a questo, permetteva la creazione di contenuti autonomi, di commentare o mettere like ai post di altri utenti e di creare, in questo modo, anche una rete sociale tra gli iscritti al servizio. A dire il vero, le funzionalità di FF erano talmente orientate verso l’interattività tra gli utenti che l’aspetto di social network ha prevalso piuttosto velocemente su quello di aggregatore: le persone che già lo facevano hanno continuato a importarvi i propri flussi, ma molti altri si iscrivevano e sceglievano di scriverci senza impiegarlo per lo scopo inizialmente previsto. Lanciato nell’ottobre 2007 da Bret Taylor, Jim Norris, Paul Buchheit e Sanjeev Singh, il 10 agosto 2009 FF venne acquisito da Facebook (d’ora in poi FB) per 15 milioni di dollari in contanti e 32,5 milioni di dollari in azioni. Contemporaneamente, lo sviluppo di FF venne interrotto; quando tutto funzionava regolarmente, ciò non era molto evidente; in compenso, a ogni malfunzionamento, all’indirizzo del servizio compariva la scritta «Our service is new, and we are still working out the kinks», e questo fino alla fine dei suoi giorni. Successivamente, molte funzionalità che originariamente si trovavano su FF sono state implementate per FB. Tra le peculiarità che indicavano lo sviluppo interrotto del sito si può citare che un file, una volta caricato sulla piattaforma, fosse impossibile da cancellare: rimaneva (e, incredibilmente, rimane ancora) visibile a chi fosse in possesso della URL esatta del file sui server di FF. Questo indica anche che il servizio può essere stato spento, ma che il materiale presente sulle macchine di FF non è ancora stato rimosso. Il fatto che la piattaforma fosse rimasta piena di difetti di programmazione (o bug) e la contemporanea assenza di un supporto tecnico (talvolta, il servizio è rimasto offline per diversi giorni, prima che qualcuno si ricordasse di “riattaccare la spina”) non hanno comunque scoraggiato un’utenza tutto sommato ristretta, ma molto affezionata. La chiusura di FF viene annunciata il 9 marzo 2015, e lo spegnimento definitivo dei suoi server ha luogo un mese dopo, il 10 aprile, con un giorno di ritardo rispetto a quanto annunciato.

In morte di un socialino: il linguaggio di Friendfeed analizzato dai suoi utenti nei giorni della chiusura definitiva / Vera Gheno. - STAMPA. - (2017), pp. 219-249.

In morte di un socialino: il linguaggio di Friendfeed analizzato dai suoi utenti nei giorni della chiusura definitiva

Vera Gheno
2017

Abstract

Friendfeed (www.frienfeed.com, da qui in poi abbreviato in FF) è stato un social network nato per aggregare le attività di un utente in rete: blog, Flickr, Instagram, Tumblr, Twitter, ecc. Oltre a questo, permetteva la creazione di contenuti autonomi, di commentare o mettere like ai post di altri utenti e di creare, in questo modo, anche una rete sociale tra gli iscritti al servizio. A dire il vero, le funzionalità di FF erano talmente orientate verso l’interattività tra gli utenti che l’aspetto di social network ha prevalso piuttosto velocemente su quello di aggregatore: le persone che già lo facevano hanno continuato a importarvi i propri flussi, ma molti altri si iscrivevano e sceglievano di scriverci senza impiegarlo per lo scopo inizialmente previsto. Lanciato nell’ottobre 2007 da Bret Taylor, Jim Norris, Paul Buchheit e Sanjeev Singh, il 10 agosto 2009 FF venne acquisito da Facebook (d’ora in poi FB) per 15 milioni di dollari in contanti e 32,5 milioni di dollari in azioni. Contemporaneamente, lo sviluppo di FF venne interrotto; quando tutto funzionava regolarmente, ciò non era molto evidente; in compenso, a ogni malfunzionamento, all’indirizzo del servizio compariva la scritta «Our service is new, and we are still working out the kinks», e questo fino alla fine dei suoi giorni. Successivamente, molte funzionalità che originariamente si trovavano su FF sono state implementate per FB. Tra le peculiarità che indicavano lo sviluppo interrotto del sito si può citare che un file, una volta caricato sulla piattaforma, fosse impossibile da cancellare: rimaneva (e, incredibilmente, rimane ancora) visibile a chi fosse in possesso della URL esatta del file sui server di FF. Questo indica anche che il servizio può essere stato spento, ma che il materiale presente sulle macchine di FF non è ancora stato rimosso. Il fatto che la piattaforma fosse rimasta piena di difetti di programmazione (o bug) e la contemporanea assenza di un supporto tecnico (talvolta, il servizio è rimasto offline per diversi giorni, prima che qualcuno si ricordasse di “riattaccare la spina”) non hanno comunque scoraggiato un’utenza tutto sommato ristretta, ma molto affezionata. La chiusura di FF viene annunciata il 9 marzo 2015, e lo spegnimento definitivo dei suoi server ha luogo un mese dopo, il 10 aprile, con un giorno di ritardo rispetto a quanto annunciato.
2017
Incroci. Luoghi della creatività e reti della comunicazione
219
249
Vera Gheno
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