Il capitolo si pone l’obiettivo di analizzare la competizione politica in Italia dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. In primo luogo, viene chiarito il significato del concetto di competizione politica con riferimento allo schema teorico offerto da Bartolini (1996), in base al quale vanno considerate quattro dimensioni rilevanti: la contestabilità (le barriere all’accesso alla rappresentanza), la disponibilità (la presenza di elettori propensi a cambiare scelta di voto), la decidibilità (la chiarezza delle differenze di posizione tra i partiti) e infine la vulnerabilità (la possibilità che il governo in carica sia sostituito a seguito di un cambiamento delle scelte di voto o, in altri termini, la decisività delle elezioni ai fini della formazione del governo). Successivamente, il capitolo analizza queste quattro dimensioni con riferimento a tre periodi distinti: la Prima Repubblica (1948-1992), la Seconda Repubblica (1994-2008) e la fase che si è aperta con il ‘terremoto elettorale’ del 2013. Dall’analisi compiuta emerge un significativo aumento di tutte le dimensioni di competizione nel passaggio tra la Prima e la Seconda Repubblica, mentre l’ultima fase rivela tendenze contraddittorie, con un ulteriore aumento della disponibilità elettorale cui fa da contraltare la diminuzione della decidibilità e della vulnerabilità. Queste tendenze recenti offrono un’immagine complessiva della competizione politica in Italia che è in linea con il processo di deistituzionalizzazione del sistema partitico emerso negli ultimi anni.
Elezioni e competizione politica / Alessandro Chiaramonte; Vincenzo Emanuele. - STAMPA. - (2022), pp. 87-114.
Elezioni e competizione politica
Alessandro Chiaramonte
;
2022
Abstract
Il capitolo si pone l’obiettivo di analizzare la competizione politica in Italia dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. In primo luogo, viene chiarito il significato del concetto di competizione politica con riferimento allo schema teorico offerto da Bartolini (1996), in base al quale vanno considerate quattro dimensioni rilevanti: la contestabilità (le barriere all’accesso alla rappresentanza), la disponibilità (la presenza di elettori propensi a cambiare scelta di voto), la decidibilità (la chiarezza delle differenze di posizione tra i partiti) e infine la vulnerabilità (la possibilità che il governo in carica sia sostituito a seguito di un cambiamento delle scelte di voto o, in altri termini, la decisività delle elezioni ai fini della formazione del governo). Successivamente, il capitolo analizza queste quattro dimensioni con riferimento a tre periodi distinti: la Prima Repubblica (1948-1992), la Seconda Repubblica (1994-2008) e la fase che si è aperta con il ‘terremoto elettorale’ del 2013. Dall’analisi compiuta emerge un significativo aumento di tutte le dimensioni di competizione nel passaggio tra la Prima e la Seconda Repubblica, mentre l’ultima fase rivela tendenze contraddittorie, con un ulteriore aumento della disponibilità elettorale cui fa da contraltare la diminuzione della decidibilità e della vulnerabilità. Queste tendenze recenti offrono un’immagine complessiva della competizione politica in Italia che è in linea con il processo di deistituzionalizzazione del sistema partitico emerso negli ultimi anni.File | Dimensione | Formato | |
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