Il contributo intende mettere in luce una continuità fondamentale tra la concezione hobbesiana della soggettività giuridica e quella di Hegel, sviluppata in tutt’altro contesto ma non senza riferimenti al pensiero giusnaturalistico della prima modernità. Hobbes rivoluziona la concezione medievale del dominium, potere esercitato per natura tanto sulle cose quanto sugli individui: nel Leviatano, il passaggio dallo ius in omnia dello stato di natura all’ordine giuridico dello stato civile rende effettiva la distinzione tra dominium e imperium, tra la proprietà legittima di cose e il comando politico sulle persone. La teoria hegeliana del diritto astratto sviluppa questa essenziale acquisizione di Hobbes: il soggetto giuridico è dominus perché proprietario di cose, ma – a differenza dell’autocoscienza che lotta per il riconoscimento – non è passibile di dominio o dipendenza personale. Argomenterò che, proprio in forza della ripresa di questo strumentario concettuale, Hegel eredita un’essenziale ambiguità hobbesiana: l’imperium legittimo dello Stato è, per un largo tratto della sua storia genetica, indistinguibile dal dominium del signore sul servo.

Tra Imperium e Dominium. Hobbes, Hegel e la fondazione del diritto / Guido Frilli. - STAMPA. - (2016), pp. 65-75.

Tra Imperium e Dominium. Hobbes, Hegel e la fondazione del diritto

Guido Frilli
2016

Abstract

Il contributo intende mettere in luce una continuità fondamentale tra la concezione hobbesiana della soggettività giuridica e quella di Hegel, sviluppata in tutt’altro contesto ma non senza riferimenti al pensiero giusnaturalistico della prima modernità. Hobbes rivoluziona la concezione medievale del dominium, potere esercitato per natura tanto sulle cose quanto sugli individui: nel Leviatano, il passaggio dallo ius in omnia dello stato di natura all’ordine giuridico dello stato civile rende effettiva la distinzione tra dominium e imperium, tra la proprietà legittima di cose e il comando politico sulle persone. La teoria hegeliana del diritto astratto sviluppa questa essenziale acquisizione di Hobbes: il soggetto giuridico è dominus perché proprietario di cose, ma – a differenza dell’autocoscienza che lotta per il riconoscimento – non è passibile di dominio o dipendenza personale. Argomenterò che, proprio in forza della ripresa di questo strumentario concettuale, Hegel eredita un’essenziale ambiguità hobbesiana: l’imperium legittimo dello Stato è, per un largo tratto della sua storia genetica, indistinguibile dal dominium del signore sul servo.
2016
9788857532523
Trasformazioni della democrazia
65
75
Guido Frilli
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