L’architettura, come immagine del potere, è stata al primo posto tra i programmi politici dei sovrani fatimidi, ziridi e normanni per affermare l’autorità e il dominio assoluto sulle due rive del Mediterraneo. Malgrado l’importante presenza araba in Sicilia, segnata da circa tre secoli di dominazione, l’arrivo dei Normanni non comportò un rifiuto ostile della civiltà islamica e neppure di quella bizantina che l’aveva preceduta, ma al contrario i nuovi sovrani profittarono a pieno dei saperi artistici e architettonici presenti sul territorio. Il segno della convivenza tra le varie culture è ben visibile negli edifici con evidenti caratteri multiculturali che caratterizzano una formula originale, meglio definita come arabo-normanna. Nondimeno, possiamo affermare che l'architettura normanna non si limita solo a una sintesi delle tendenze mediterranee dell’epoca ma fa appello anche agli apporti provenienti dall’Oriente e dal Nord Europa. Ne risulta che gli edifici realizzati dai sovrani normanni non sono mai una semplice replica di modelli che provengono da altri territori, ma piuttosto sono una rivisitazione e un adattamento proprio secondo la loro cultura. L'affermata eredità islamica, evidente nei partiti costruttivi della seconda metà del XII secolo, non si spiega con il desiderio di ripristinare la civiltà musulmana sull’isola né tantomeno di continuare una presunta tradizione autoctona, ma piuttosto è il risultato fecondo di un’architettura multiculturale agevolata dai continui scambi con i Paesi nordafricani.
Fatimid and Zirid Architectural Heritage in Norman Sicily (Tenth to Twelfth Century) / Lamia Hadda. - STAMPA. - (2022), pp. 326-337.
Fatimid and Zirid Architectural Heritage in Norman Sicily (Tenth to Twelfth Century)
Lamia Hadda
2022
Abstract
L’architettura, come immagine del potere, è stata al primo posto tra i programmi politici dei sovrani fatimidi, ziridi e normanni per affermare l’autorità e il dominio assoluto sulle due rive del Mediterraneo. Malgrado l’importante presenza araba in Sicilia, segnata da circa tre secoli di dominazione, l’arrivo dei Normanni non comportò un rifiuto ostile della civiltà islamica e neppure di quella bizantina che l’aveva preceduta, ma al contrario i nuovi sovrani profittarono a pieno dei saperi artistici e architettonici presenti sul territorio. Il segno della convivenza tra le varie culture è ben visibile negli edifici con evidenti caratteri multiculturali che caratterizzano una formula originale, meglio definita come arabo-normanna. Nondimeno, possiamo affermare che l'architettura normanna non si limita solo a una sintesi delle tendenze mediterranee dell’epoca ma fa appello anche agli apporti provenienti dall’Oriente e dal Nord Europa. Ne risulta che gli edifici realizzati dai sovrani normanni non sono mai una semplice replica di modelli che provengono da altri territori, ma piuttosto sono una rivisitazione e un adattamento proprio secondo la loro cultura. L'affermata eredità islamica, evidente nei partiti costruttivi della seconda metà del XII secolo, non si spiega con il desiderio di ripristinare la civiltà musulmana sull’isola né tantomeno di continuare una presunta tradizione autoctona, ma piuttosto è il risultato fecondo di un’architettura multiculturale agevolata dai continui scambi con i Paesi nordafricani.File | Dimensione | Formato | |
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