Il termine “filosofia sperimentale” indica un eterogeneo movimento costituito da filosofi, psicologi e sociologi uniti dall’utilizzo di metodi di ricerca osservativi e quantitativi, al fine di contribuire alla soluzione di problemi sorti all’interno di dibattiti tradizionalmente filosofici. Non esiste un’unica tesi teorica che contraddistingua la filosofia sperimentale, ma solo una condivisa proposta metodologica secondo la quale la pratica sperimentale è rilevante per la ricerca filosofica. In particolare, la filosofia sperimentale ha come obiettivo quello di descrivere, attraverso i metodi d’indagine adottati dalla psicologia e dalle scienze sociali, in che misura certi giudizi considerati dalla comunità filosofica come intuitivamente evidenti possano svolgere una legittima funzione epistemica (Knobe et al., 2012; Knobe & Nichols, 2007; Machery, 2018). Per comprendere il valore di questa proposta, dunque, occorre prima di tutto discutere il ruolo epistemico che l’evidenza intuitiva ha tradizionalmente assunto in ambito filosofico (per una discussione del metodo intuitivo si veda il contributo di Ronchi in questo volume).
Filosofia Sperimentale / Zipoli Caiani. - STAMPA. - (2022), pp. 131-146.
Filosofia Sperimentale
Zipoli Caiani
2022
Abstract
Il termine “filosofia sperimentale” indica un eterogeneo movimento costituito da filosofi, psicologi e sociologi uniti dall’utilizzo di metodi di ricerca osservativi e quantitativi, al fine di contribuire alla soluzione di problemi sorti all’interno di dibattiti tradizionalmente filosofici. Non esiste un’unica tesi teorica che contraddistingua la filosofia sperimentale, ma solo una condivisa proposta metodologica secondo la quale la pratica sperimentale è rilevante per la ricerca filosofica. In particolare, la filosofia sperimentale ha come obiettivo quello di descrivere, attraverso i metodi d’indagine adottati dalla psicologia e dalle scienze sociali, in che misura certi giudizi considerati dalla comunità filosofica come intuitivamente evidenti possano svolgere una legittima funzione epistemica (Knobe et al., 2012; Knobe & Nichols, 2007; Machery, 2018). Per comprendere il valore di questa proposta, dunque, occorre prima di tutto discutere il ruolo epistemico che l’evidenza intuitiva ha tradizionalmente assunto in ambito filosofico (per una discussione del metodo intuitivo si veda il contributo di Ronchi in questo volume).I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.