L’intervento riguarda le strategie per la promozione della comunità educante nel Comune di Firenze (zone Oltrarno-San Frediano, Isolotto) nel quadro del progetto "Bella Presenza. Metodi, Relazioni e Pratiche nella Comunità educante" (fondi Con i bambini) attraverso un triplice piano azione: la collaborazione con gli enti locali e le scuole, la collaborazione con le varie realtà che popolano il territorio, l’ “aggancio” attraverso educativa di strada di ragazzi dagli 11 ai 17 anni in stato di fragilità sociale -e delle loro famiglie- per riallacciare un rapporto positivo e di ri-affezionamento al quartiere in un percorso di costruzione di un progetto educativo e di vita. Questo intervento plurilivello è stato svolto nell’ambito del progetto “Bella presenza”, finanziato con fondi Con i bambini, un progetto nazionale che sta coinvolgendo tre regioni italiane (Campania, Toscana e Piemonte) e che ha come scopo il contrasto alla povertà educativa. Esso, tra altre ricerche, è frutto anche dell’esperienza di monitoraggio dell’offerta formativa 0-18 realizzata per il Comune di Firenze e che ha portato a considerare le buone pratiche le potenzialità e gli elementi di criticità presenti negli interventi di prevenzione alla dispersione scolastica. L’indagine sul territorio ha messo in evidenza che ci sono contesti in cui, come prevenzione al drop-out scolastico e alla povertà educativa, viene usato sia l’orientamento scolastico come una prassi educativa che trova la sua origine già nella prima infanzia sia metodologie inclusive. La letteratura sull’argomento mette in evidenza come il tema dell’orientamento (Pazzaglia, Moè, Friso, Rizzato, 2002)., ma soprattutto della formazione all’auto orientamento (Grimaldi, Quaglino, 2004), siano fondamentali per la garanzia del diritto allo studio e al successo formativo, oltre a contribuire fortemente ad arrestare i processi di dispersione scolastica. L'orientamento scolastico viene sempre più definito come un processo complesso "di auto-regolazione [fondato] sulla metacognizione riferita sia alla conoscenza che al controllo di strategie cognitive, tra le quali la comprensione, il ragionamento, il problem solving” (Magnano, Di Nuovo, 2013 p. 21). Un processo che si evolve e struttura nel tempo, coinvolgendo dimensioni profonde dell’apprendimento, dove l’integrazione tra emozioni, sentimenti e cognizioni, apre alla percezione di sé e del proprio rapporto con il mondo. Considerando la necessità di promuovere fin dai primi anni della scolarizzazione proposte educative trasversali che sappiano cogliere la complessità degli elementi e delle dinamiche che entrano in azione nelle continue e quotidiane esperienze di orientamento, verrà presentata una riflessione su come una strategia complessa di avvicinamento ai ragazzi più fragili attuata attraverso azioni educative scolastiche da una parte e attraverso azioni territoriali più informali ma in stretta comunicazione con la scuola, servizi del territorio e le famiglie rappresenti un contributo operativo concreto per favorire processi di auto orientamento, percezione di sé, autonomia di scelta e diritto allo studio.

Costruire la comunità educante. Ripensare luoghi e relazioni attraverso la co-progettazione della rete scuola-territorio / Tiziana Chiappelli. - ELETTRONICO. - (2020), pp. 519-534.

Costruire la comunità educante. Ripensare luoghi e relazioni attraverso la co-progettazione della rete scuola-territorio

Tiziana Chiappelli
2020

Abstract

L’intervento riguarda le strategie per la promozione della comunità educante nel Comune di Firenze (zone Oltrarno-San Frediano, Isolotto) nel quadro del progetto "Bella Presenza. Metodi, Relazioni e Pratiche nella Comunità educante" (fondi Con i bambini) attraverso un triplice piano azione: la collaborazione con gli enti locali e le scuole, la collaborazione con le varie realtà che popolano il territorio, l’ “aggancio” attraverso educativa di strada di ragazzi dagli 11 ai 17 anni in stato di fragilità sociale -e delle loro famiglie- per riallacciare un rapporto positivo e di ri-affezionamento al quartiere in un percorso di costruzione di un progetto educativo e di vita. Questo intervento plurilivello è stato svolto nell’ambito del progetto “Bella presenza”, finanziato con fondi Con i bambini, un progetto nazionale che sta coinvolgendo tre regioni italiane (Campania, Toscana e Piemonte) e che ha come scopo il contrasto alla povertà educativa. Esso, tra altre ricerche, è frutto anche dell’esperienza di monitoraggio dell’offerta formativa 0-18 realizzata per il Comune di Firenze e che ha portato a considerare le buone pratiche le potenzialità e gli elementi di criticità presenti negli interventi di prevenzione alla dispersione scolastica. L’indagine sul territorio ha messo in evidenza che ci sono contesti in cui, come prevenzione al drop-out scolastico e alla povertà educativa, viene usato sia l’orientamento scolastico come una prassi educativa che trova la sua origine già nella prima infanzia sia metodologie inclusive. La letteratura sull’argomento mette in evidenza come il tema dell’orientamento (Pazzaglia, Moè, Friso, Rizzato, 2002)., ma soprattutto della formazione all’auto orientamento (Grimaldi, Quaglino, 2004), siano fondamentali per la garanzia del diritto allo studio e al successo formativo, oltre a contribuire fortemente ad arrestare i processi di dispersione scolastica. L'orientamento scolastico viene sempre più definito come un processo complesso "di auto-regolazione [fondato] sulla metacognizione riferita sia alla conoscenza che al controllo di strategie cognitive, tra le quali la comprensione, il ragionamento, il problem solving” (Magnano, Di Nuovo, 2013 p. 21). Un processo che si evolve e struttura nel tempo, coinvolgendo dimensioni profonde dell’apprendimento, dove l’integrazione tra emozioni, sentimenti e cognizioni, apre alla percezione di sé e del proprio rapporto con il mondo. Considerando la necessità di promuovere fin dai primi anni della scolarizzazione proposte educative trasversali che sappiano cogliere la complessità degli elementi e delle dinamiche che entrano in azione nelle continue e quotidiane esperienze di orientamento, verrà presentata una riflessione su come una strategia complessa di avvicinamento ai ragazzi più fragili attuata attraverso azioni educative scolastiche da una parte e attraverso azioni territoriali più informali ma in stretta comunicazione con la scuola, servizi del territorio e le famiglie rappresenti un contributo operativo concreto per favorire processi di auto orientamento, percezione di sé, autonomia di scelta e diritto allo studio.
2020
978-88-6760-767-9
30 anni dopo la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia Quale pedagogia per i minori?
519
534
Tiziana Chiappelli
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