Il capitolo riassume il ruolo che le relazioni geopolitiche e il commercio internazionale hanno storicamente svolto nel guidare i focolai epidemici di patogeni forestali invasivi in luoghi diversi dal loro areale di origine. Se in passato il movimento globale di microrganismi dannosi per le foreste ha causato memorabili epidemie, oggi l'aumento enorme della quantità di piante spostate, la riduzione dei tempi di trasporto e l'incredibile varietà e variabilità delle specie e delle aree di coltivazione mettono a rischio permanente gli ecosistemi forestali mondiali e i servizi, le attività e le società che da essi dipendono. È certamente necessaria una più stretta collaborazione tra discipline scientifiche per comprendere i processi che portano all'insediamento di patogeni forestali invasivi e per sviluppare sistemi normativi e strategie di intervento più efficaci. Investire nella ricerca per lo sviluppo di metodi diagnostici rapidi, precoci e direttamente applicabili, non solo per l'individuazione dei patogeni nei tessuti vegetali, ma anche per la sorveglianza della loro diffusione attraverso le matrici ambientali, è uno sforzo necessario per prevenire ulteriori danni da parte dei patogeni forestali invasivi che conosciamo. L'istituzione di un sistema internazionale condiviso e ben articolato di sorveglianza attraverso le piantagioni sentinella è oggi la strategia più promettente e forse l'unica per individuare le minacce future. Tuttavia, il necessario e utile investimento in strumenti e metodi di biosicurezza per la difesa dei confini dai patogeni invasivi non può prescindere da un indispensabile sforzo generale verso un modello di sviluppo più sostenibile a livello globale.
Globalization, invasive forest pathogen species, and forest tree health / Luisa Ghelardini, Alberto Santini, Nicola Luchi. - STAMPA. - (2022), pp. 61-76.
Globalization, invasive forest pathogen species, and forest tree health
Luisa Ghelardini;
2022
Abstract
Il capitolo riassume il ruolo che le relazioni geopolitiche e il commercio internazionale hanno storicamente svolto nel guidare i focolai epidemici di patogeni forestali invasivi in luoghi diversi dal loro areale di origine. Se in passato il movimento globale di microrganismi dannosi per le foreste ha causato memorabili epidemie, oggi l'aumento enorme della quantità di piante spostate, la riduzione dei tempi di trasporto e l'incredibile varietà e variabilità delle specie e delle aree di coltivazione mettono a rischio permanente gli ecosistemi forestali mondiali e i servizi, le attività e le società che da essi dipendono. È certamente necessaria una più stretta collaborazione tra discipline scientifiche per comprendere i processi che portano all'insediamento di patogeni forestali invasivi e per sviluppare sistemi normativi e strategie di intervento più efficaci. Investire nella ricerca per lo sviluppo di metodi diagnostici rapidi, precoci e direttamente applicabili, non solo per l'individuazione dei patogeni nei tessuti vegetali, ma anche per la sorveglianza della loro diffusione attraverso le matrici ambientali, è uno sforzo necessario per prevenire ulteriori danni da parte dei patogeni forestali invasivi che conosciamo. L'istituzione di un sistema internazionale condiviso e ben articolato di sorveglianza attraverso le piantagioni sentinella è oggi la strategia più promettente e forse l'unica per individuare le minacce future. Tuttavia, il necessario e utile investimento in strumenti e metodi di biosicurezza per la difesa dei confini dai patogeni invasivi non può prescindere da un indispensabile sforzo generale verso un modello di sviluppo più sostenibile a livello globale.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.