Rinomato mecenate d’arte, clavicembalista dilettante con una profonda passione per l’opera in musica, il conte Sicinio Pepoli (Bologna, 1684-1750) fu un punto di riferimento per la vita culturale della Bologna del Settecento. La sua fama tra gli studiosi è legata in particolare all’amicizia con Farinelli e i Bibiena, e ai rapporti epistolari con Hasse, Vivaldi e l’ambiente veneziano. Questo intervento intende mettere in valore la sua capacità, finora trascurata, di sfruttare le proprie competenze in campo artistico, musicale e teatrale per annodare stretti rapporti con la migliore aristocrazia italiana ed internazionale e assicurarsi una posizione di rilievo sullo scacchiere delle relazioni dello spettacolo europeo nel cuore del XVIII secolo, a partire dai fitti rapporti con Vienna. Sarà inoltre approfondita la sua ipotizzata attività di impresario teatrale. A lui si rivolsero committenti come Ludovico Pio di Savoia, Fabrizio e Carlo Colonna, Filippo d’Assia-Darmstadt, chiedendogli consigli o coinvolgendolo in dispute o trattative particolarmente delicate. Grazie alla protezione accordata a musicisti come i Predieri e ad architetti-scenografi come i Bibiena, Pepoli intrattenne una fitta corrispondenza con gli emissari di Carlo VI, che in più occasioni si rivolsero a lui come intermediario nella ricerca di maestranze atte a soddisfare le esigenze della vita spettacolare e artistica della corte imperiale. Ripercorrendo il suo carteggio, edito solo in minima parte, si proporranno all’attenzione degli studiosi preziose notizie di spettacolo che permetteranno sia di tracciare una nuova mappatura dei suoi contatti italiani ed europei, sia di meglio conoscere il suo ruolo di intendente di teatro.
Tra Bologna, Venezia e Vienna: notizie di spettacolo nel carteggio di Sicinio Pepoli / Lorena Vallieri. - STAMPA. - (2022), pp. 361-372.
Tra Bologna, Venezia e Vienna: notizie di spettacolo nel carteggio di Sicinio Pepoli
Lorena Vallieri
2022
Abstract
Rinomato mecenate d’arte, clavicembalista dilettante con una profonda passione per l’opera in musica, il conte Sicinio Pepoli (Bologna, 1684-1750) fu un punto di riferimento per la vita culturale della Bologna del Settecento. La sua fama tra gli studiosi è legata in particolare all’amicizia con Farinelli e i Bibiena, e ai rapporti epistolari con Hasse, Vivaldi e l’ambiente veneziano. Questo intervento intende mettere in valore la sua capacità, finora trascurata, di sfruttare le proprie competenze in campo artistico, musicale e teatrale per annodare stretti rapporti con la migliore aristocrazia italiana ed internazionale e assicurarsi una posizione di rilievo sullo scacchiere delle relazioni dello spettacolo europeo nel cuore del XVIII secolo, a partire dai fitti rapporti con Vienna. Sarà inoltre approfondita la sua ipotizzata attività di impresario teatrale. A lui si rivolsero committenti come Ludovico Pio di Savoia, Fabrizio e Carlo Colonna, Filippo d’Assia-Darmstadt, chiedendogli consigli o coinvolgendolo in dispute o trattative particolarmente delicate. Grazie alla protezione accordata a musicisti come i Predieri e ad architetti-scenografi come i Bibiena, Pepoli intrattenne una fitta corrispondenza con gli emissari di Carlo VI, che in più occasioni si rivolsero a lui come intermediario nella ricerca di maestranze atte a soddisfare le esigenze della vita spettacolare e artistica della corte imperiale. Ripercorrendo il suo carteggio, edito solo in minima parte, si proporranno all’attenzione degli studiosi preziose notizie di spettacolo che permetteranno sia di tracciare una nuova mappatura dei suoi contatti italiani ed europei, sia di meglio conoscere il suo ruolo di intendente di teatro.File | Dimensione | Formato | |
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