Religione e violenza. Alcune considerazioni su una coppia spesso impensata

Nelle pagine che seguono si intende analizzare un aspetto minuto, ma non marginale, dell’intreccio fra religione e violenza, vale a dire quanto religione/violenza sia diventata, come direbbe François Hartog, una coppia impensata, non perché impensabile, ma perché non la si pensa più come istituita. A tal punto è diventata una coppia concettuale ordinaria dello storico (e in modo particolare dello storico delle religioni), che questi ha finito per naturalizzarla. Nel campo della produzione intellettuale, tuttavia, la naturalizzazione di un concetto ha effetti non irrilevanti che occorre tenere in considerazione se si ritiene che il risultato proprio di quel campo sia un’analisi dei processi storici e sociali che va contro, o perlomeno si distingue, da quella prodotta dal senso comune. Per neutralizzare questa naturalizzazione vengono in soccorso alcune riflessioni di Pierre Bourdieu e Furio Jesi.