Dalle Linee Guida, adottate in applicazione della legge 20 agosto 2019, n. 92, riferite all’“Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”, nel richiamare l’attenzione sulla capacità di identificare “diritti, doveri, compiti, comportamenti personali e istituzionali, finalizzati a promuovere il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, emerge l’obiettivo di educare a decostruire ogni forma di razzismo, antisemitismo e xenofobia. Un impegno che è stato colto da molti docenti, come un’ulteriore opportunità per proporre e progettare con gli studenti dei percorsi di apprendimento per la conoscenza della Shoah. Il richiamo di Santayana, “coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”, mantiene viva la riflessione su come e su quali aspetti riferiti alla morale e all’etica che lo studio sulla Shoah considera, rappresentino un riferimento importante per la formazione alle sfide poste dalla realtà attuale. Diversi Autori (Blatter & Milton, 1982; Santerini, 1999; 2005; , 2001; Saletti & Sessi, 2016; Cavaglion, 2021) hanno sottolineato che la Shoah è universale nelle sue lezioni per il fatto che aiuta a saper leggere, interpretare e riconoscere quali siano stati i processi che hanno dato vita a forme di violenza estrema che si sono verificati anche in anni recenti, come i casi di pulizia etnica nel Balcani, i crimini contro l’umanità e i genocidi consumati in Asia e in Africa. Educare alla conoscenza della Shoah ha un carattere trasversale, che attraversa discipline e contesti perché le ricerche, lo studio, le riflessioni e i dibattiti che emergono sono universalmente applicabili per conoscere i processi che possono generare pregiudizi, discriminazioni, violenze, negazione dei diritti umani Considerato come parte integrante della formazione scolastica, a seguito della legge 211/2000 del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, il curriculo sulla conoscenza delle esperienze umane avvenute durante la Shoah, interessa ogni anno molti docenti. Tuttavia, progettare percorsi di apprendimento su questi argomenti attiva sempre molti dubbi, domande, talvolta inquietudini e spesso opposizioni. Il contributo vuole evidenziare le esperienze svolte negli ultimi anni, all’interno del dipartimento FORLILPSI dell’Università di Firenze, di corsi per la formazione per la costruzione di conoscenze e competenze di didattica per la conoscenza della Shoah in risposta ai bisogni formativi degli insegnanti di ogni ordine e grado. Anteponendo un attento lavoro di ricerca sulle fonti presenti a livello internazionale sull’educazione alla conoscenza della Shoah, come le Raccomandazioni IHRA per l’insegnamento dell’Olocausto, le indicazioni proposte dalla Scuola Internazionale per gli Studi sulla Shoah di Yad Vashem e le Linee guida per come insegnare l’Olocausto dell’United State Holocaust Memorial Museum e facendo riferimento alle Linee Guida Nazionali per la Didattica della Shoah (2018), i corsi, focalizzandosi su tematiche specifiche, hanno offerto la possibilità di approfondire le conoscenze storiche, oltre che attivare dinamiche di confronto, scambio, costruzione di reti di supporto per poter trattare un tema complesso, globale, interdisciplinare e coinvolgente, con studenti che, provenendo da molteplici realtà culturali, geografiche, religiose ed etniche, presentano spesso difficoltà ad orientarsi su questo argomento. Considerando l’organizzazione, i metodi, le proposte formative presentate e gli obiettivi raggiunti, l’analisi critica delle esperienze svolte, si propone di contribuire alla presentazione di buone pratiche per la formazione continua degli insegnanti.

Formazione in servizio: conoscenze, competenze e buone pratiche di Didattica per la conoscenza della Shoah / SILVIA GUETTA. - ELETTRONICO. - (2022), pp. 564-568.

Formazione in servizio: conoscenze, competenze e buone pratiche di Didattica per la conoscenza della Shoah

SILVIA GUETTA
2022

Abstract

Dalle Linee Guida, adottate in applicazione della legge 20 agosto 2019, n. 92, riferite all’“Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”, nel richiamare l’attenzione sulla capacità di identificare “diritti, doveri, compiti, comportamenti personali e istituzionali, finalizzati a promuovere il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, emerge l’obiettivo di educare a decostruire ogni forma di razzismo, antisemitismo e xenofobia. Un impegno che è stato colto da molti docenti, come un’ulteriore opportunità per proporre e progettare con gli studenti dei percorsi di apprendimento per la conoscenza della Shoah. Il richiamo di Santayana, “coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”, mantiene viva la riflessione su come e su quali aspetti riferiti alla morale e all’etica che lo studio sulla Shoah considera, rappresentino un riferimento importante per la formazione alle sfide poste dalla realtà attuale. Diversi Autori (Blatter & Milton, 1982; Santerini, 1999; 2005; , 2001; Saletti & Sessi, 2016; Cavaglion, 2021) hanno sottolineato che la Shoah è universale nelle sue lezioni per il fatto che aiuta a saper leggere, interpretare e riconoscere quali siano stati i processi che hanno dato vita a forme di violenza estrema che si sono verificati anche in anni recenti, come i casi di pulizia etnica nel Balcani, i crimini contro l’umanità e i genocidi consumati in Asia e in Africa. Educare alla conoscenza della Shoah ha un carattere trasversale, che attraversa discipline e contesti perché le ricerche, lo studio, le riflessioni e i dibattiti che emergono sono universalmente applicabili per conoscere i processi che possono generare pregiudizi, discriminazioni, violenze, negazione dei diritti umani Considerato come parte integrante della formazione scolastica, a seguito della legge 211/2000 del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, il curriculo sulla conoscenza delle esperienze umane avvenute durante la Shoah, interessa ogni anno molti docenti. Tuttavia, progettare percorsi di apprendimento su questi argomenti attiva sempre molti dubbi, domande, talvolta inquietudini e spesso opposizioni. Il contributo vuole evidenziare le esperienze svolte negli ultimi anni, all’interno del dipartimento FORLILPSI dell’Università di Firenze, di corsi per la formazione per la costruzione di conoscenze e competenze di didattica per la conoscenza della Shoah in risposta ai bisogni formativi degli insegnanti di ogni ordine e grado. Anteponendo un attento lavoro di ricerca sulle fonti presenti a livello internazionale sull’educazione alla conoscenza della Shoah, come le Raccomandazioni IHRA per l’insegnamento dell’Olocausto, le indicazioni proposte dalla Scuola Internazionale per gli Studi sulla Shoah di Yad Vashem e le Linee guida per come insegnare l’Olocausto dell’United State Holocaust Memorial Museum e facendo riferimento alle Linee Guida Nazionali per la Didattica della Shoah (2018), i corsi, focalizzandosi su tematiche specifiche, hanno offerto la possibilità di approfondire le conoscenze storiche, oltre che attivare dinamiche di confronto, scambio, costruzione di reti di supporto per poter trattare un tema complesso, globale, interdisciplinare e coinvolgente, con studenti che, provenendo da molteplici realtà culturali, geografiche, religiose ed etniche, presentano spesso difficoltà ad orientarsi su questo argomento. Considerando l’organizzazione, i metodi, le proposte formative presentate e gli obiettivi raggiunti, l’analisi critica delle esperienze svolte, si propone di contribuire alla presentazione di buone pratiche per la formazione continua degli insegnanti.
2022
978 88 6760 944 4
LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI. PROBLEMI, PROSPETTIVE E PROPOSTE PER UNA SCUOLA DI QUALITA' APERTA A TUTTI E A TUTTE
564
568
Goal 4: Quality education
Goal 16: Peace, justice and strong institutions
SILVIA GUETTA
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