Coltivare immaginari. Pratiche e poetiche per reinventare i paesaggi quotidiani

Applicata alla cultura del progetto di paesaggio, e in particolare al tema dell'immaginario, l’azione del coltivare permette di rinviare ad un’ampia e promettente dimensione semantica e, conseguentemente, di riflessione critica. Il verbo coltivare deriva come è noto dal latino medievale cultivare, germinato a sua volta da cultus, participio passato del latino colĕre, che esprime il significato di “curare” (un terreno, l’orto, una pianta…), “tenere con cura”, ma anche di “venerare, onorare”. Dalla stessa radice etimologica e dal participio futuro di còlere deriva inoltre il termine cultura e, in affinità con questa seconda germinazione dal verbo latino, possiamo collocare la coltivazione metaforica di saperi, competenze e conoscenze. Il contributo propone una riflessione sulla coltivazione dell'immaginario come pratica essenziale e competenza indispensabile per un paesaggista.