L’economia moderna è comunemente associata alla rivoluzione industriale, avviatasi nel Regno Unito nella seconda metà del XIX secolo. La produzione massa di beni da parte delle industrie richiede un sistema di trasporti su lunga distanza, nuove tecniche e la possibilità di separare le persone dalla propria terra. Nella società contadina la vita e il lavoro delle persone erano legati alla terra di appartenenza e al proprietario di questa. Nella società industriale il lavoro non è legato alla terra e le persone vendono il proprio tempo ai datori di lavoro. Anche le fattorie hanno cambiato sistema di produzione in favore di coltivazioni e allevamenti intensivi e i loro prodotti sono entrati nelle catene globali della produzione alimentare. I prodotti agricoli, trattati come merci sul mercato, tagliano i propri legami con la loro terra e con il lavoro dell’uomo per essere trasportati, convertiti in denaro e scambiati sul mercato. Inoltre i fertilizzanti industriali richiedono una enorme quantità di energia fossile, mentre la biodiversità e la resilienza delle comunità decrescono con l’espansione dell’agricoltura intensiva. Come è stato possibile dividere le persone dalla propria terra, dal proprio lavoro e dai propri beni? Serviva un equivalente universale: il denaro moderno può separare il valore del tempo di lavoro dal valore delle merci prodotte e viceversa, e ha anche consentito di separare la terra dal cibo e dal lavoro delle persone. In questa visione del funzionamento dell’economica la natura è considerata implicitamente sia una riserva di risorse inesauribile che una discarica per tutto ciò che viene considerato obsoleto2. L’era dell’Antropocene non permette più di considerare la natura come lo scenario passivo dei desideri dell’uomo, la natura, infatti, deve oggi essere considerata come entità vitale, che reagisce costantemente alle azioni dell’uomo3. In questa era, le decisioni hanno un impatto irreversibile sulla vita delle generazioni future, privandole della possibilità che hanno le generazioni attuali di decidere se partecipare o meno al mercato (exit) o protestare contro le decisioni attuali (voice). Il denaro è stato lo strumento che ha reso possibile questo passaggio della rivoluzione industriale. Tagliare i legami della terra e del cibo dai suoi produttori significa comportarsi come se il mercato distribuisse risorse ed effetti collaterali equamente, nel tempo e nello spazio, in relazione alle capacità e ai meriti delle persone.

Weaving social ties in the Anthropocene era / Bazzani, Giacomo. - STAMPA. - (2019), pp. 75-78.

Weaving social ties in the Anthropocene era

Bazzani, Giacomo
2019

Abstract

L’economia moderna è comunemente associata alla rivoluzione industriale, avviatasi nel Regno Unito nella seconda metà del XIX secolo. La produzione massa di beni da parte delle industrie richiede un sistema di trasporti su lunga distanza, nuove tecniche e la possibilità di separare le persone dalla propria terra. Nella società contadina la vita e il lavoro delle persone erano legati alla terra di appartenenza e al proprietario di questa. Nella società industriale il lavoro non è legato alla terra e le persone vendono il proprio tempo ai datori di lavoro. Anche le fattorie hanno cambiato sistema di produzione in favore di coltivazioni e allevamenti intensivi e i loro prodotti sono entrati nelle catene globali della produzione alimentare. I prodotti agricoli, trattati come merci sul mercato, tagliano i propri legami con la loro terra e con il lavoro dell’uomo per essere trasportati, convertiti in denaro e scambiati sul mercato. Inoltre i fertilizzanti industriali richiedono una enorme quantità di energia fossile, mentre la biodiversità e la resilienza delle comunità decrescono con l’espansione dell’agricoltura intensiva. Come è stato possibile dividere le persone dalla propria terra, dal proprio lavoro e dai propri beni? Serviva un equivalente universale: il denaro moderno può separare il valore del tempo di lavoro dal valore delle merci prodotte e viceversa, e ha anche consentito di separare la terra dal cibo e dal lavoro delle persone. In questa visione del funzionamento dell’economica la natura è considerata implicitamente sia una riserva di risorse inesauribile che una discarica per tutto ciò che viene considerato obsoleto2. L’era dell’Antropocene non permette più di considerare la natura come lo scenario passivo dei desideri dell’uomo, la natura, infatti, deve oggi essere considerata come entità vitale, che reagisce costantemente alle azioni dell’uomo3. In questa era, le decisioni hanno un impatto irreversibile sulla vita delle generazioni future, privandole della possibilità che hanno le generazioni attuali di decidere se partecipare o meno al mercato (exit) o protestare contro le decisioni attuali (voice). Il denaro è stato lo strumento che ha reso possibile questo passaggio della rivoluzione industriale. Tagliare i legami della terra e del cibo dai suoi produttori significa comportarsi come se il mercato distribuisse risorse ed effetti collaterali equamente, nel tempo e nello spazio, in relazione alle capacità e ai meriti delle persone.
2019
978-88-6550-672-1
Fertile bodies
75
78
Bazzani, Giacomo
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