Nella seconda metà del XIX secolo il perfeziona- mento della tecnica della cromolitografia permise di realizzare manifesti con diversissimi tratti grafi- ci e illimitate gamme cromatiche. Tali innovazioni aprirono, nell’ambito della grafica, orizzonti sino ad allora inimmaginabili, percorsi mirabilmente dai maggiori cartellonisti dell’epoca. I manifesti prodotti pubblicizzavano eventi, manifestazioni, spettacoli oppure erano pubblicità commerciali dei prodotti più vari. Tutti erano destinati all’affissio- ne stradale e dovevano rispondere a poche regole fondamentali: riconoscimento e visualizzazione immediata, trasmissione di un messaggio sinteti- co, ma efficace. Generalmente non doveva soddi- sfare principi estetici, ma solo comunicativi. Dal solco stilistico tracciato in Francia da Jules Chéret e proseguito da Henry de Toulouse-Lautrec, si distaccò nettamente un artista slavo giunto a Pa- rigi nel 1888: Alfons (o Alphonse) Mucha.
Comunicazione ed estetizzazione nei poster di Alfons Mucha: alcune note sul rapporto tra arte e pubblicità nella Parigi di fine Ottocento [Communication and Aestheticization in Alfons Mucha’s Posters: Some Notes on the Relationship Between Art and Advertising in Late 19th Century Paris] / Scalzo Marcello. - STAMPA. - (2022), pp. 878-893.
Comunicazione ed estetizzazione nei poster di Alfons Mucha: alcune note sul rapporto tra arte e pubblicità nella Parigi di fine Ottocento [Communication and Aestheticization in Alfons Mucha’s Posters: Some Notes on the Relationship Between Art and Advertising in Late 19th Century Paris]
Scalzo Marcello
2022
Abstract
Nella seconda metà del XIX secolo il perfeziona- mento della tecnica della cromolitografia permise di realizzare manifesti con diversissimi tratti grafi- ci e illimitate gamme cromatiche. Tali innovazioni aprirono, nell’ambito della grafica, orizzonti sino ad allora inimmaginabili, percorsi mirabilmente dai maggiori cartellonisti dell’epoca. I manifesti prodotti pubblicizzavano eventi, manifestazioni, spettacoli oppure erano pubblicità commerciali dei prodotti più vari. Tutti erano destinati all’affissio- ne stradale e dovevano rispondere a poche regole fondamentali: riconoscimento e visualizzazione immediata, trasmissione di un messaggio sinteti- co, ma efficace. Generalmente non doveva soddi- sfare principi estetici, ma solo comunicativi. Dal solco stilistico tracciato in Francia da Jules Chéret e proseguito da Henry de Toulouse-Lautrec, si distaccò nettamente un artista slavo giunto a Pa- rigi nel 1888: Alfons (o Alphonse) Mucha.File | Dimensione | Formato | |
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