n questo volume si tenta di inquadrare il tema degli accordi in forma semplificata, che rappresenta un terreno d’elezione per gli studi internazionalistici, in una prospettiva di diritto costituzionale. Si propone, quindi, un’indagine che si muove all’interno dello stretto nesso teorico rinvenibile tra forma di governo parlamentare, controllo di legittimità costituzionale e ruolo del Presidente della Repubblica. L’assenza di una disciplina organica del procedimento di formazione dei trattati internazionali caratterizza la Costituzione della Repubblica Italiana, nonostante la decisa apertura internazionalistica contenuta nei principi fondamentali. Sul piano delle modalità di esercizio del potere estero, gli accordi conclusi in forma semplificata rivelano la marginalità delle procedure previste dall’articolo 80 della Costituzione, riproponendo un fenomeno di accentramento nelle mani del Governo dei processi normativi. La prassi, anche risalente, mostra che il loro contenuto in numerose occasioni sconfina nelle materie indicate dall’articolo 80. Se a ciò si aggiunge che la giurisprudenza costituzionale con le note sentenze gemelle (nn. 348 e 349 del 2007) non ha distinto tra trattati in forma solenne e accordi in forma semplificata quanto al regime di incostituzionalità della legge interna contrastante, il Parlamento si trova a subire i vincoli derivanti da norme internazionali sostanzialmente innovative dell’ordinamento giuridico senza aver potuto valutare l’opportunità della loro introduzione nel sistema interno delle fonti attraverso la legge di autorizzazione alla ratifica. La questione degli accordi in forma semplificata si è posta in più occasioni nel corso dell’esperienza costituzionale italiana, negli ultimi anni con particolare rilevanza nel caso della materia migratoria riguardo ai Trattati di amicizia, buon vicinato e cooperazione stipulati con paesi del continente africano. Si tratta di vicende che hanno trovato ampio spazio nel dibattito pubblico anche per effetto delle controversie di carattere giudiziario che ne sono scaturite, sia in tema di pubblicità e trasparenza sia in tema di competenza della Corte costituzionale a riconoscere la violazione dell’articolo 80 attraverso lo strumento del conflitto di attribuzione.
I trattati internazionali in forma semplificata. Dinamiche del potere estero, ruolo della giustizia costituzionale ed evoluzioni della forma di governo / Matteo Giannelli. - STAMPA. - (2023), pp. 1-201.
I trattati internazionali in forma semplificata. Dinamiche del potere estero, ruolo della giustizia costituzionale ed evoluzioni della forma di governo
Matteo Giannelli
2023
Abstract
n questo volume si tenta di inquadrare il tema degli accordi in forma semplificata, che rappresenta un terreno d’elezione per gli studi internazionalistici, in una prospettiva di diritto costituzionale. Si propone, quindi, un’indagine che si muove all’interno dello stretto nesso teorico rinvenibile tra forma di governo parlamentare, controllo di legittimità costituzionale e ruolo del Presidente della Repubblica. L’assenza di una disciplina organica del procedimento di formazione dei trattati internazionali caratterizza la Costituzione della Repubblica Italiana, nonostante la decisa apertura internazionalistica contenuta nei principi fondamentali. Sul piano delle modalità di esercizio del potere estero, gli accordi conclusi in forma semplificata rivelano la marginalità delle procedure previste dall’articolo 80 della Costituzione, riproponendo un fenomeno di accentramento nelle mani del Governo dei processi normativi. La prassi, anche risalente, mostra che il loro contenuto in numerose occasioni sconfina nelle materie indicate dall’articolo 80. Se a ciò si aggiunge che la giurisprudenza costituzionale con le note sentenze gemelle (nn. 348 e 349 del 2007) non ha distinto tra trattati in forma solenne e accordi in forma semplificata quanto al regime di incostituzionalità della legge interna contrastante, il Parlamento si trova a subire i vincoli derivanti da norme internazionali sostanzialmente innovative dell’ordinamento giuridico senza aver potuto valutare l’opportunità della loro introduzione nel sistema interno delle fonti attraverso la legge di autorizzazione alla ratifica. La questione degli accordi in forma semplificata si è posta in più occasioni nel corso dell’esperienza costituzionale italiana, negli ultimi anni con particolare rilevanza nel caso della materia migratoria riguardo ai Trattati di amicizia, buon vicinato e cooperazione stipulati con paesi del continente africano. Si tratta di vicende che hanno trovato ampio spazio nel dibattito pubblico anche per effetto delle controversie di carattere giudiziario che ne sono scaturite, sia in tema di pubblicità e trasparenza sia in tema di competenza della Corte costituzionale a riconoscere la violazione dell’articolo 80 attraverso lo strumento del conflitto di attribuzione.File | Dimensione | Formato | |
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