L’obiettivo della presente ricerca è ricostruire l’estetica e la poetica nella produzione teorica di Fernando Pessoa tra il 1912 e il 1917, attraverso uno studio che concili il carteggio del periodo con testi nella maggior parte dei casi frammentari e non pubblicati in vita. Il punto di partenza dell’analisi è dato dall’esordio critico dell’autore, l’insieme di articoli riuniti sotto il nome A nova poesia portuguesa. Qui vengono gettate le fondamenta di una poetica e di un’estetica le cui direttive principali rimarranno inalterate nel corso degli anni a seguire. Da un lato, vi è in nuce l’idea di porre la teoria della sensazione come base di ogni produzione artistica; dall’altro, si dà una storia della letteratura europea, teleologicamente ordinata, la quale vede al suo apice la poesia portoghese. Quest’ultima esprimerà al suo massimo sviluppo l’artista supremo, il supra-Camões. Inizialmente (seppur in maniera ambigua), Pessoa crede di riscontrare i prodromi di questo nuovo Rinascimento nel saudosismo di Teixeira de Pascoaes: negli anni a seguire, egli porrà se stesso e le correnti alle quali darà vita come momento apicale dell’evoluzione della letteratura. Il primo tentativo, il paulismo, pur approfondendo l’estetica pessoana, rivela i suoi limiti in un radicamento nel simbolismo non sufficientemente problematizzato. L’intersezionismo, la corrente successiva, mostra una maggiore profondità dal punto di vista della poetica e, soprattutto, a livello di progettualità editoriale. Nonostante ciò, esso verrà rapidamente soppiantato in seguito al problema della sistematizzazione della produzione eteronimica e alla comparsa della corrente definitiva, il sensazionismo. È con quest’ultimo -ismo che Pessoa riesce a unire estetica e poetica, mostrando come la dialettica tra i diversi momenti della storia della letteratura rifletta il modo di intendere l’analisi della sensazione. Il sensazionismo, vale a dire il sentir tudo de todas as maneiras attraverso la reduplicazione della sensazione all’interno della coscienza, è l’ultima tappa del cammino dell’arte. Il problema, che già aveva decretato in parte il fallimento dell’intersezionismo, è quello di rendere un’intera generazione di artisti (Sá-Carneiro e Côrtes-Rodrigues in particolare) partecipe di questa novità. Orpheu, la rivista simbolo di questo tentativo, non si rivelerà all’altezza di un tale compito. Pessoa capisce così di dover trovare al suo interno il movimento capace di esprimere il supra-Camões: abbandonando la pretesa di coinvolgere deuteragonisti, tenterà di articolare il suo drama em gente per meglio esprimere una simile istanza. L’operazione principale è quella di rendere Caeiro, il maestro degli eteronimi, condizione di possibilità del sensazionismo. Conciliare la nascita del modernismo portoghese (Orpheu) con l’ambizione di ser toda uma literatura, operazione pur necessaria, si rivelerà un progetto non realizzabile. A esprimere simbolicamente un simile fallimento vi è l’Ultimatum del 1917 di Campos. Non riuscendo a trovare una forma soddisfacente per sistematizzare la sua produzione, Pessoa recupera la carica messianica degli articoli del 1912, proiettando in un futuro ideale l’apparizione della grande arte che l’Europa attende, vale a dire la pubblicazione della sua produzione poetica.

Estetica e poetica in Fernando Pessoa / Bruno Giancarli. - (2020).

Estetica e poetica in Fernando Pessoa

Bruno Giancarli
2020

Abstract

L’obiettivo della presente ricerca è ricostruire l’estetica e la poetica nella produzione teorica di Fernando Pessoa tra il 1912 e il 1917, attraverso uno studio che concili il carteggio del periodo con testi nella maggior parte dei casi frammentari e non pubblicati in vita. Il punto di partenza dell’analisi è dato dall’esordio critico dell’autore, l’insieme di articoli riuniti sotto il nome A nova poesia portuguesa. Qui vengono gettate le fondamenta di una poetica e di un’estetica le cui direttive principali rimarranno inalterate nel corso degli anni a seguire. Da un lato, vi è in nuce l’idea di porre la teoria della sensazione come base di ogni produzione artistica; dall’altro, si dà una storia della letteratura europea, teleologicamente ordinata, la quale vede al suo apice la poesia portoghese. Quest’ultima esprimerà al suo massimo sviluppo l’artista supremo, il supra-Camões. Inizialmente (seppur in maniera ambigua), Pessoa crede di riscontrare i prodromi di questo nuovo Rinascimento nel saudosismo di Teixeira de Pascoaes: negli anni a seguire, egli porrà se stesso e le correnti alle quali darà vita come momento apicale dell’evoluzione della letteratura. Il primo tentativo, il paulismo, pur approfondendo l’estetica pessoana, rivela i suoi limiti in un radicamento nel simbolismo non sufficientemente problematizzato. L’intersezionismo, la corrente successiva, mostra una maggiore profondità dal punto di vista della poetica e, soprattutto, a livello di progettualità editoriale. Nonostante ciò, esso verrà rapidamente soppiantato in seguito al problema della sistematizzazione della produzione eteronimica e alla comparsa della corrente definitiva, il sensazionismo. È con quest’ultimo -ismo che Pessoa riesce a unire estetica e poetica, mostrando come la dialettica tra i diversi momenti della storia della letteratura rifletta il modo di intendere l’analisi della sensazione. Il sensazionismo, vale a dire il sentir tudo de todas as maneiras attraverso la reduplicazione della sensazione all’interno della coscienza, è l’ultima tappa del cammino dell’arte. Il problema, che già aveva decretato in parte il fallimento dell’intersezionismo, è quello di rendere un’intera generazione di artisti (Sá-Carneiro e Côrtes-Rodrigues in particolare) partecipe di questa novità. Orpheu, la rivista simbolo di questo tentativo, non si rivelerà all’altezza di un tale compito. Pessoa capisce così di dover trovare al suo interno il movimento capace di esprimere il supra-Camões: abbandonando la pretesa di coinvolgere deuteragonisti, tenterà di articolare il suo drama em gente per meglio esprimere una simile istanza. L’operazione principale è quella di rendere Caeiro, il maestro degli eteronimi, condizione di possibilità del sensazionismo. Conciliare la nascita del modernismo portoghese (Orpheu) con l’ambizione di ser toda uma literatura, operazione pur necessaria, si rivelerà un progetto non realizzabile. A esprimere simbolicamente un simile fallimento vi è l’Ultimatum del 1917 di Campos. Non riuscendo a trovare una forma soddisfacente per sistematizzare la sua produzione, Pessoa recupera la carica messianica degli articoli del 1912, proiettando in un futuro ideale l’apparizione della grande arte che l’Europa attende, vale a dire la pubblicazione della sua produzione poetica.
2020
Fabrizio Desideri
Bruno Giancarli
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