Uno degli elementi più problematici del rapporto tra media, politica e democrazia riguarda la circolazione delle fake news. L’interesse per questo fenomeno è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni perché è stato collegato alla manipolazione dell’opinione pubblica in occasione di referendum (Brexit) ed elezioni (Stati Uniti nel 2016; Francia nel 2017; Brasile, Italia e Regno Unito nel 2018). Durante la più recente esperienza della pandemia di Covid-19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme riguardante il rischio che un’infodemia si potesse sovrapporre alla crisi sanitaria già esistente. L’OMS ha definito l’infodemia come “una sovrabbondanza di informazioni, alcune accurate e altre non, che rende difficile per le persone rintracciare le fonti degne di fiducia e le indicazioni corrette quando ne hanno bisogno” (WHO, 2020, p. 2, trad. nostra). Il particolare contesto della pandemia ha reso ancora più evidente il ruolo cruciale svolto dai mezzi di informazione e l’importanza di un attento monitoraggio dei processi che accompagnano la produzione, la ricerca e il consumo di news. Le fake news, e in generale tutti i disordini informativi, rappresentano una fonte di potenziale distorsione dei processi democratici, che si basano su principi di pluralismo e libertà della stampa; al contrario, è sempre più evidente come le logiche dei media vengano sfruttate per perseguire precise finalità politiche, e viceversa, come i media bias si inseriscano in un quadro di continua legittimazione dell’ideologia egemonica (Sorice, 2011, 2020).
Il disordine informativo: premesse teoriche / Donatella Selva. - STAMPA. - (2021), pp. 265-282.
Il disordine informativo: premesse teoriche
Donatella Selva
2021
Abstract
Uno degli elementi più problematici del rapporto tra media, politica e democrazia riguarda la circolazione delle fake news. L’interesse per questo fenomeno è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni perché è stato collegato alla manipolazione dell’opinione pubblica in occasione di referendum (Brexit) ed elezioni (Stati Uniti nel 2016; Francia nel 2017; Brasile, Italia e Regno Unito nel 2018). Durante la più recente esperienza della pandemia di Covid-19, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme riguardante il rischio che un’infodemia si potesse sovrapporre alla crisi sanitaria già esistente. L’OMS ha definito l’infodemia come “una sovrabbondanza di informazioni, alcune accurate e altre non, che rende difficile per le persone rintracciare le fonti degne di fiducia e le indicazioni corrette quando ne hanno bisogno” (WHO, 2020, p. 2, trad. nostra). Il particolare contesto della pandemia ha reso ancora più evidente il ruolo cruciale svolto dai mezzi di informazione e l’importanza di un attento monitoraggio dei processi che accompagnano la produzione, la ricerca e il consumo di news. Le fake news, e in generale tutti i disordini informativi, rappresentano una fonte di potenziale distorsione dei processi democratici, che si basano su principi di pluralismo e libertà della stampa; al contrario, è sempre più evidente come le logiche dei media vengano sfruttate per perseguire precise finalità politiche, e viceversa, come i media bias si inseriscano in un quadro di continua legittimazione dell’ideologia egemonica (Sorice, 2011, 2020).I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.