L’abbazia dei Sette Frati, o di San Benedetto di Pietrafitta è un complesso architettonico densamente stratificato nel tempo. Il più antico documento che ne fa menzione è una bolla del 1136 di Innocenzo II . Ma sono stati numerosi gli apporti tra XII e XVIII secolo, che hanno visto anche il coinvolgimento di importanti famiglie alle quali il complesso benedettino fu consegnato con l’istituto della commenda. A questo proposito fu particolarmente significativa la stagione legata al perugino cardinale Fulvio della Corgna , che ebbe inizio nel 1560 e potrebbe avere visto il coinvolgimento di Galeazzo Alessi nel riconfigurare il monastero in palazzo , e alla famiglia Borghese di Roma affidataria dal 1614 al 1777. Il presente contributo si pone l’obiettivo di approfondire la conoscenza del complesso partendo dalle tracce architettoniche lasciate dai numerosi cambiamenti, mettendone in luce, materiali, assetti e relazioni costruttive (come terminus ante e post quem); senza trascurare alcuni aspetti conservativi delle strutture che contribuiscono significativamente a interpretare il contesto in cui in alcune fasi si intervenne.
L’Abbazia dei Sette Frati a Pietrafitta. L'Architettura tra persistenze e addizioni / Pietro Matracchi. - STAMPA. - (2022), pp. 47-71.
L’Abbazia dei Sette Frati a Pietrafitta. L'Architettura tra persistenze e addizioni
Pietro Matracchi
2022
Abstract
L’abbazia dei Sette Frati, o di San Benedetto di Pietrafitta è un complesso architettonico densamente stratificato nel tempo. Il più antico documento che ne fa menzione è una bolla del 1136 di Innocenzo II . Ma sono stati numerosi gli apporti tra XII e XVIII secolo, che hanno visto anche il coinvolgimento di importanti famiglie alle quali il complesso benedettino fu consegnato con l’istituto della commenda. A questo proposito fu particolarmente significativa la stagione legata al perugino cardinale Fulvio della Corgna , che ebbe inizio nel 1560 e potrebbe avere visto il coinvolgimento di Galeazzo Alessi nel riconfigurare il monastero in palazzo , e alla famiglia Borghese di Roma affidataria dal 1614 al 1777. Il presente contributo si pone l’obiettivo di approfondire la conoscenza del complesso partendo dalle tracce architettoniche lasciate dai numerosi cambiamenti, mettendone in luce, materiali, assetti e relazioni costruttive (come terminus ante e post quem); senza trascurare alcuni aspetti conservativi delle strutture che contribuiscono significativamente a interpretare il contesto in cui in alcune fasi si intervenne.File | Dimensione | Formato | |
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