Silvae, saltus e strategie belliche: la natura ostile di boschi e foreste germaniche nella cultura romana tardo-repubblicana e imperiale

Il contributo si concentra sulla rappresentazione di silvae e saltus in vari generi di fonti storiografiche romane per evidenziare come oltre ad essere percepite in chiave letteraria quale locus horridus, a partire dall’età tardo-repubblicana e fino alla tarda antichità boschi e foreste della regione germanica suscitarono interesse nella cultura romana in rapporto a precise circostanze storiche ed eventi militari negativi. In questo senso, alcuni passaggi permettono di cogliere l’impressione che la vegetazione impenetrabile e i paesaggi impervi di alcuni territori dell’Europa continentale dovette provocare in coloro che durante fasi particolari dell’espansionismo romano si trovarono di fronte ad ambienti naturali diversi da quelli mediterranei e dovettero adottare precise strategie per affrontarli senza soccombere. - The contribution focuses on the representation of ‘silvae’ and ‘saltus’ in various genres of Roman historiographical sources in order to highlight how, in addition to being perceived in literary terms as ‘locus horridus’, from the late republican age until late antiquity woods and forests in the Germanic region aroused interest in Roman culture in relation to precise historical circumstances and hostile military events. In this sense, some passages make it possible to detect the impression that the impenetrable vegetation and impervious landscapes of certain territories in continental Europe must have caused in those who, during special phases of Roman expansion, were confronted with natural environments different from the Mediterranean ones and had to adopt precise strategies to deal with them without succumbing.