Mutuando l’epistemologia sistemica del tardo Novecento, la “Quarta rivoluzione industriale” non appartiene al dominio dei fenomeni, ma a quello dell’osservatore. Chi parla di prima, seconda o terza rivoluzione industriale, osserva il flusso ininterrotto dei processi, lo scompone e individua periodi che a lui paiono internamente coerenti e mutuamente differenti. Lo scopo di questa periodizzazione dovrebbe essere la migliore comprensione del fenomeno, come nel caso della “Quarta rivoluzione industriale”, etichetta dovuta a Klaus Schwab, ideatore del World Economic Forum, che intende enfatizzare gli effetti su società e mercati delle più recenti tecnologie microelettroniche, e in modo particolare dell’intelligenza artificiale e di internet a una ventina d’anni dalla sua liberalizzazione (1993). Una prassi del genere, utile per la conoscenza, ha due problemi logici. Il primo è l’ineliminabile contestualità del continuo e del discreto, più che altro un monito all’osservatore a non dimenticare la natura relativa della sua elaborazione. Il secondo, più intrigante, è la contestualità di più logiche differenti di periodizzazione del medesimo fenomeno: chi osserva, mettiamo, la fase ultima e contemporanea della cosiddetta “era industriale”, di cui all’individuazione delle quattro anzidette rivoluzioni, può farlo seguendo criteri che si rifanno e/o conducono a letture affatto diverse. Ciò in verità dovrebbe consentire di osservare “meglio” il fenomeno, ed è quanto si cerca di fare in questo contributo. Technologies, revolutions, periodisation. - Borrowing from the systemic epistemology of the late twentieth century, the “Fourth Industrial Revolution” does not belong to the phenomenological domain, but to the observer’s cognitive one. Whoever speaks of first, second and third industrial revolution, observes the continuous flow of processes, breaks it down and identifies periods that seem to him internally coherent and mutually different. The purpose of this periodization should be the best understanding of the phenomenon. This is the case of the “Fourth Industrial Revolution”, a label due to Klaus Schwab (2015), creator of the World Economic Forum, which wants to emphasize the effects on societies and markets of the latest microelectronic technologies, and especially artificial intelligence and the Internet a few decades since its liberalisation (1993). Such a practice, useful for knowledge, has two logical problems. The first is the ineradicable contextuality of continuous and discrete, more a warning to the observer not to forget the relative nature of his elaboration. The second, more intriguing, is the contextuality of several different logics of periodization of the same phenomenon: whoever observes, for example, the last and contemporary phase of the so-called “industrial era” (whence the four aforementioned revolutions), may do so by following criteria that refer to and/or lead to fully different readings. Yet this in truth should allow us to observe the phenomenon “better”, and this is what is attempted in this contribution.

Tecnologie, rivoluzioni, periodizzazioni / Francesco Dini. - ELETTRONICO. - (2023), pp. 361-368.

Tecnologie, rivoluzioni, periodizzazioni

Francesco Dini
Writing – Review & Editing
2023

Abstract

Mutuando l’epistemologia sistemica del tardo Novecento, la “Quarta rivoluzione industriale” non appartiene al dominio dei fenomeni, ma a quello dell’osservatore. Chi parla di prima, seconda o terza rivoluzione industriale, osserva il flusso ininterrotto dei processi, lo scompone e individua periodi che a lui paiono internamente coerenti e mutuamente differenti. Lo scopo di questa periodizzazione dovrebbe essere la migliore comprensione del fenomeno, come nel caso della “Quarta rivoluzione industriale”, etichetta dovuta a Klaus Schwab, ideatore del World Economic Forum, che intende enfatizzare gli effetti su società e mercati delle più recenti tecnologie microelettroniche, e in modo particolare dell’intelligenza artificiale e di internet a una ventina d’anni dalla sua liberalizzazione (1993). Una prassi del genere, utile per la conoscenza, ha due problemi logici. Il primo è l’ineliminabile contestualità del continuo e del discreto, più che altro un monito all’osservatore a non dimenticare la natura relativa della sua elaborazione. Il secondo, più intrigante, è la contestualità di più logiche differenti di periodizzazione del medesimo fenomeno: chi osserva, mettiamo, la fase ultima e contemporanea della cosiddetta “era industriale”, di cui all’individuazione delle quattro anzidette rivoluzioni, può farlo seguendo criteri che si rifanno e/o conducono a letture affatto diverse. Ciò in verità dovrebbe consentire di osservare “meglio” il fenomeno, ed è quanto si cerca di fare in questo contributo. Technologies, revolutions, periodisation. - Borrowing from the systemic epistemology of the late twentieth century, the “Fourth Industrial Revolution” does not belong to the phenomenological domain, but to the observer’s cognitive one. Whoever speaks of first, second and third industrial revolution, observes the continuous flow of processes, breaks it down and identifies periods that seem to him internally coherent and mutually different. The purpose of this periodization should be the best understanding of the phenomenon. This is the case of the “Fourth Industrial Revolution”, a label due to Klaus Schwab (2015), creator of the World Economic Forum, which wants to emphasize the effects on societies and markets of the latest microelectronic technologies, and especially artificial intelligence and the Internet a few decades since its liberalisation (1993). Such a practice, useful for knowledge, has two logical problems. The first is the ineradicable contextuality of continuous and discrete, more a warning to the observer not to forget the relative nature of his elaboration. The second, more intriguing, is the contextuality of several different logics of periodization of the same phenomenon: whoever observes, for example, the last and contemporary phase of the so-called “industrial era” (whence the four aforementioned revolutions), may do so by following criteria that refer to and/or lead to fully different readings. Yet this in truth should allow us to observe the phenomenon “better”, and this is what is attempted in this contribution.
2023
9788894690125
Geografia e tecnologia
361
368
Goal 9: Industry, Innovation, and Infrastructure
Francesco Dini
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