Gli scritti leonardiani relativi all’architettura non sono molti e non presentano quasi mai una grande estensione e organicità, per quanto si sia ipotizzato che i materiali rintracciabili nei vari manoscritti costituiscano degli appunti di lavoro in vista della stesura di un trattato. Per quanto disorganico, il corpus architettonico di Leonardo consente di tratteggiarne le caratteristiche della lingua specialistica, fondata sul lessico delle botteghe artistico-artigiane e dei cantieri della Firenze quattrocentesca (con qualche intrusione settentrionale dovuta ai soggiorni milanesi). Per la terminologia architettonica Leonardo si stacca sia dal suo abituale bisogno di ricorrere a parole nuove per individuare oggetti o elementi eccentrici rispetto al sapere tradizionale (come avviene in meccanica, ma in certa misura anche nella pittura), sia dall’attaccamento alla terminologia vitruviana che caratterizza la trattatistica tardo quattrocentesca e cinquecentesca a partire da Francesco di Giorgio. Nel saggio si tratteggiano le caratteristiche di questo lessico specialistico, tenendo sullo sfondo il lavoro di preparazione del "Glossario leonardiano di architettura" e con qualche incursione sulla peculiare testualità di Leonardo, in parte legata anche alle sue scelte lessicali.
La lingua architettonica di Leonardo / Marco Biffi. - STAMPA. - (2022), pp. 225-236.
La lingua architettonica di Leonardo
Marco Biffi
2022
Abstract
Gli scritti leonardiani relativi all’architettura non sono molti e non presentano quasi mai una grande estensione e organicità, per quanto si sia ipotizzato che i materiali rintracciabili nei vari manoscritti costituiscano degli appunti di lavoro in vista della stesura di un trattato. Per quanto disorganico, il corpus architettonico di Leonardo consente di tratteggiarne le caratteristiche della lingua specialistica, fondata sul lessico delle botteghe artistico-artigiane e dei cantieri della Firenze quattrocentesca (con qualche intrusione settentrionale dovuta ai soggiorni milanesi). Per la terminologia architettonica Leonardo si stacca sia dal suo abituale bisogno di ricorrere a parole nuove per individuare oggetti o elementi eccentrici rispetto al sapere tradizionale (come avviene in meccanica, ma in certa misura anche nella pittura), sia dall’attaccamento alla terminologia vitruviana che caratterizza la trattatistica tardo quattrocentesca e cinquecentesca a partire da Francesco di Giorgio. Nel saggio si tratteggiano le caratteristiche di questo lessico specialistico, tenendo sullo sfondo il lavoro di preparazione del "Glossario leonardiano di architettura" e con qualche incursione sulla peculiare testualità di Leonardo, in parte legata anche alle sue scelte lessicali.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.