Dopo l’eclissi del periodo risorgimentale, il Grande Oriente d’Italia (GOI) si ricostituì a Torino nel 1859, al termine della seconda guerra d’indipendenza e nell’immediata vigilia dell’unificazione nazionale. Fin dai suoi primi anni di vita il GOI cercò di stabilire relazioni a livello internazionale con altre istituzioni massoniche e di estendere la sua influenza nell’area danubiano-balcanica e in quella mediterranea. Particolarmente interessante fu il suo irradiamento in Grecia, dove il GOI fondò numerose logge poste alla sua dipendenza. Le prime due logge del GOI furono costituite nel 1862: una ad Atene, denominata Panellenium e guidata dal giornalista Antonio Nicolaidis; l’altra nell’isola di Syros, intitolata Figli di Leonida. Quattro anni dopo, per iniziativa del nucleo massonico ateniese che nel frattempo si era rinforzato, videro la luce contemporaneamente altre sei logge, tutte affiliate al GOI: cinque nella Grecia continentale (al Pireo, a Calcide, a Patrasso, ad Argo, a Lamìa) e una nell’isola di Corfù. Nel 1867 queste otto logge chiesero di poter uscire dal GOI per dar vita a un’Obbedienza autonoma e indipendente, il Grande Oriente di Grecia (GOG). Un Grande Oriente di Grecia (GOG) si era già costituito nel 1816 al termine di un periodo di sviluppo della massoneria che aveva trovato a Corfù, prima per impulso francese e poi inglese, il suo principale centro di irradiamento. Di indubbia rilevanza fu il contributo dato dalla massoneria alla rivoluzione greca del 1821 e alla successiva guerra d’indipendenza, sia per gli stretti legami con la Filikí Etería, sia per il ruolo di raccordo tra i patrioti in lotta e i numerosi confratelli europei, i quali, spinti dal sentimento filellenico, raggiunsero la Grecia per unirsi ai combattenti. Dopo la nascita nel 1867 del GOG la massoneria italiana non rinunciò a una sua presenza nel Regno ellenico ed ebbe alle sue dipendenze, per brevi periodi, logge nell’isola di Samos, a Corfù, a Zacinto. Dal 1890 circa non vi sarebbero più state logge massoniche italiane in Grecia. E’ vero peraltro che nel 1913 ne fu fondata una a Rodi, dopo che l’isola era stata conquistata dal Regno d’Italia nell’ambito della guerra combattuta fra il 1911 e il 1912 contro la Turchia. Il saggio ricostruisce anche l’attività delle logge massoniche italiane in Macedonia, in particolare a Salonicco, e documenta l’importante ruolo da esse avuto nella rivoluzione dei Giovani Turchi. Si sofferma infine sulle vicende della massoneria ellenica nel periodo fra le due guerre mondiali, quando essa fu dilaniata dai conflitti intestini e dalle travagliate vicende politico-istituzionali che caratterizzarono la vita dell’intera Grecia.
Fratellanze mediterranee. Le massonerie italiana e greca dal primo Ottocento al fascismo / Fulvio Conti. - STAMPA. - (2023), pp. 264-284.
Fratellanze mediterranee. Le massonerie italiana e greca dal primo Ottocento al fascismo
Fulvio Conti
2023
Abstract
Dopo l’eclissi del periodo risorgimentale, il Grande Oriente d’Italia (GOI) si ricostituì a Torino nel 1859, al termine della seconda guerra d’indipendenza e nell’immediata vigilia dell’unificazione nazionale. Fin dai suoi primi anni di vita il GOI cercò di stabilire relazioni a livello internazionale con altre istituzioni massoniche e di estendere la sua influenza nell’area danubiano-balcanica e in quella mediterranea. Particolarmente interessante fu il suo irradiamento in Grecia, dove il GOI fondò numerose logge poste alla sua dipendenza. Le prime due logge del GOI furono costituite nel 1862: una ad Atene, denominata Panellenium e guidata dal giornalista Antonio Nicolaidis; l’altra nell’isola di Syros, intitolata Figli di Leonida. Quattro anni dopo, per iniziativa del nucleo massonico ateniese che nel frattempo si era rinforzato, videro la luce contemporaneamente altre sei logge, tutte affiliate al GOI: cinque nella Grecia continentale (al Pireo, a Calcide, a Patrasso, ad Argo, a Lamìa) e una nell’isola di Corfù. Nel 1867 queste otto logge chiesero di poter uscire dal GOI per dar vita a un’Obbedienza autonoma e indipendente, il Grande Oriente di Grecia (GOG). Un Grande Oriente di Grecia (GOG) si era già costituito nel 1816 al termine di un periodo di sviluppo della massoneria che aveva trovato a Corfù, prima per impulso francese e poi inglese, il suo principale centro di irradiamento. Di indubbia rilevanza fu il contributo dato dalla massoneria alla rivoluzione greca del 1821 e alla successiva guerra d’indipendenza, sia per gli stretti legami con la Filikí Etería, sia per il ruolo di raccordo tra i patrioti in lotta e i numerosi confratelli europei, i quali, spinti dal sentimento filellenico, raggiunsero la Grecia per unirsi ai combattenti. Dopo la nascita nel 1867 del GOG la massoneria italiana non rinunciò a una sua presenza nel Regno ellenico ed ebbe alle sue dipendenze, per brevi periodi, logge nell’isola di Samos, a Corfù, a Zacinto. Dal 1890 circa non vi sarebbero più state logge massoniche italiane in Grecia. E’ vero peraltro che nel 1913 ne fu fondata una a Rodi, dopo che l’isola era stata conquistata dal Regno d’Italia nell’ambito della guerra combattuta fra il 1911 e il 1912 contro la Turchia. Il saggio ricostruisce anche l’attività delle logge massoniche italiane in Macedonia, in particolare a Salonicco, e documenta l’importante ruolo da esse avuto nella rivoluzione dei Giovani Turchi. Si sofferma infine sulle vicende della massoneria ellenica nel periodo fra le due guerre mondiali, quando essa fu dilaniata dai conflitti intestini e dalle travagliate vicende politico-istituzionali che caratterizzarono la vita dell’intera Grecia.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
PDF Atene x Flore.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Pdf editoriale (Version of record)
Licenza:
Open Access
Dimensione
1.28 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.28 MB | Adobe PDF |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.