ABSTRACT. The paper is based on an in-depth archival study of the Florentine Tribunale della Mercanzia during the personal rule of Lorenzo de’ Medici, from 1469 to 1492. After setting out the court’s fifteenth-century history, it examines four cases involving the interests of Lorenzo and his circle, which question the judgement of contemporaries and of modern scholars that the Medici were able to exert undue influence on the court’s decision. // SOMMARIO. Il saggio affronta, a partire dallo studio di alcuni casi concreti, la giurisdizione del tribunale della Mercanzia di Firenze nel periodo compreso fra il 1469 e il 1492, quando la città si trovava sotto il governo di Lorenzo il Magnifico. Dopo aver illustrato brevemente l’organizzazione del tribunale, così come venne delineandosi nel corso del XV secolo, la ricerca illustra infatti quattro vertenze portate dinanzi all’organo interno del ‘ricorso’, che videro i giudici della corte impegnati a decidere proprio su questioni che toccavano direttamente gli interessi di Lorenzo de’ Medici e degli uomini della sua cerchia. Protagonisti di questi processi sono un mercante inglese che nel 1479 chiede giustizia contro Antonio di Niccolò Martelli, vicedirettore della filiale veneziana del Banco Medici, e poi socio in affari di Lorenzo; Agostino di Sandro Biliotti, che nel 1484 chiama in causa la compagnia di Lorenzo e del defunto Giuliano de’ Medici; il mercante fiorentino residente a Marsiglia Rinaldo d’Oddo Altoviti che domanda un risarcimento alle compagnie commerciali di Lorenzo di Firenze, Napoli, Lione e Montpellier; e infine un semplice ‘farsettaio’, un oscuro artigiano fiorentino che all’indomani della Congiura dei Pazzi non esita a citare in tribunale il Magnifico in persona, per rivendicare i suoi diritti su una casa che Lorenzo aveva appena acquistato. In tal modo, ricorrendo alle carte processuali, è possibile sottoporre a verifica i giudizi dei contemporanei, alcuni dei quali raccolti allora da storici e umanisti e quindi largamente amplificati dalla storiografia moderna, che ritenevano il ‘cittadino principale’ di Firenze capace di esercitare una influenza indebita sulle decisioni della corte.

«Domus veritatis et aequitatis». Il tribunale della Mercanzia e la risoluzione delle controversie commerciali nella Firenze laurenziana / luca boschetto. - STAMPA. - (2023), pp. 77-108.

«Domus veritatis et aequitatis». Il tribunale della Mercanzia e la risoluzione delle controversie commerciali nella Firenze laurenziana

luca boschetto
2023

Abstract

ABSTRACT. The paper is based on an in-depth archival study of the Florentine Tribunale della Mercanzia during the personal rule of Lorenzo de’ Medici, from 1469 to 1492. After setting out the court’s fifteenth-century history, it examines four cases involving the interests of Lorenzo and his circle, which question the judgement of contemporaries and of modern scholars that the Medici were able to exert undue influence on the court’s decision. // SOMMARIO. Il saggio affronta, a partire dallo studio di alcuni casi concreti, la giurisdizione del tribunale della Mercanzia di Firenze nel periodo compreso fra il 1469 e il 1492, quando la città si trovava sotto il governo di Lorenzo il Magnifico. Dopo aver illustrato brevemente l’organizzazione del tribunale, così come venne delineandosi nel corso del XV secolo, la ricerca illustra infatti quattro vertenze portate dinanzi all’organo interno del ‘ricorso’, che videro i giudici della corte impegnati a decidere proprio su questioni che toccavano direttamente gli interessi di Lorenzo de’ Medici e degli uomini della sua cerchia. Protagonisti di questi processi sono un mercante inglese che nel 1479 chiede giustizia contro Antonio di Niccolò Martelli, vicedirettore della filiale veneziana del Banco Medici, e poi socio in affari di Lorenzo; Agostino di Sandro Biliotti, che nel 1484 chiama in causa la compagnia di Lorenzo e del defunto Giuliano de’ Medici; il mercante fiorentino residente a Marsiglia Rinaldo d’Oddo Altoviti che domanda un risarcimento alle compagnie commerciali di Lorenzo di Firenze, Napoli, Lione e Montpellier; e infine un semplice ‘farsettaio’, un oscuro artigiano fiorentino che all’indomani della Congiura dei Pazzi non esita a citare in tribunale il Magnifico in persona, per rivendicare i suoi diritti su una casa che Lorenzo aveva appena acquistato. In tal modo, ricorrendo alle carte processuali, è possibile sottoporre a verifica i giudizi dei contemporanei, alcuni dei quali raccolti allora da storici e umanisti e quindi largamente amplificati dalla storiografia moderna, che ritenevano il ‘cittadino principale’ di Firenze capace di esercitare una influenza indebita sulle decisioni della corte.
2023
9783847106289
Management and Resolution of Conflict and Rivalries in Renaissance Europe
77
108
Goal 4: Quality education
luca boschetto
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